Al via la 22ma edizione di O FLOS COLENDE la musica sacra a Firenze

coro duomo firenzeDodici appuntamenti, articolati in una serie di cinque meditazioni quaresimali con accompagnamento musicale tenute dal cardinale arcivescovo Giuseppe Betori, una Santa Messa con lo sfondo di pagine dell’antica tradizione sacra fiorentina e sei concerti di ambientazione per lo più barocca ma anche dalla tematica religiosa e spirituale declinata nelle sue espressioni popolari: è il calendario 2018 di O flos colende (22 Febbraio – 8 Settembre), importante rassegna musicale promossa dall’Opera di Santa Maria del Fiore e che, da più di vent’anni, rappresenta un appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati.

Fin dall’inizio è artisticamente diretta da Gabriele Giacomelli, che per la nuova edizione ribadisce il coinvolgimento di interpreti di alto livello artistico e la scelta di programmi musicali inusuali quanto finalizzati alla diffusione di un patrimonio musicale dimenticato, di grande valore spirituale e spesso legato alla storia culturale fiorentina, per dare così un significativo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico (monumentale e archivistico) dell’Opera del Duomo.

Scrive il cardinale Giuseppe Betori: «Quest’anno la rassegna O flos colende, accanto alle tradizionali esecuzioni di musica sacra per orchestra, coro e organo, rinnova la proposta di una messa del repertorio classico in occasione della festa del Patrono della città di Firenze e, per il secondo anno consecutivo, ripropone l’esperienza di un percorso meditativo e musicale che percorre il tempo della Quaresima in preparazione alla Pasqua, una proposta che vuole sottolineare come la musica sacra non sia un puro ornamento di un evento ma costituisca essa stessa uno strumento di espressione della fede e di crescita in essa».

Per Luca Bagnoli, presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, il repertorio musicale proposto da O flos colende spesso appartiene a secoli lontani «ma sa parlare ancora oggi al cuore degli ascoltatori, sia quelli più consapevoli sia quelli meno preparati, i quali, nella nostra missione, non sono affatto secondi agli altri. Nel repertorio proposto, inoltre, è testimoniata una storia di fede e di bellezza che sotto le volte della nostra Cattedrale e del nostro Battistero si sono felicemente congiunte».

Ad avviare l’edizione 2018 di O flos colende sono le meditazioni quaresimali del cardinale Giuseppe Betori che tanto successo hanno ottenuto nella scorsa edizione della rassegna, come ben documentato da un dvd realizzato, con il sostegno dell’Opera di Santa Maria del Fiore, dal periodico “Toscana Oggi”, che in primavera lo distribuirà in allegato.

Il tema scelto per questo nuovo percorso musicale e spirituale è quello dei Salmi, gli unici testi della Bibbia ad essere espressamente destinati all’esecuzione musicale: testi che comunicano i più differenti sentimenti umani legati all’esperienza del credente e per questa loro spiccata espressività messi in musica dai compositori di tutte le epoche.

Ogni giovedì, dal 22 Febbraio al 22 Marzo (ore 21.15), nei suggestivi spazi del Battistero di San Giovanni, le riflessioni del cardinale Betori e le letture affidate a Bruno Schirripa saranno così affiancate dalle intonazioni dei Salmi più noti realizzate dal Seicento ai giorni nostri: di Dietrich Buxtehude con l’Ensemble del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, di Michele Manganelli con la Cappella Musicale della Cattedrale di Santa Maria del Fiore della quale è direttore, di Philippe Verdelot  con l’Ensemble Vocale L’Homme Armé, di Benedetto Marcello con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e la Cappella Musicale della Basilica di San Lorenzo dirette da Umberto Cerini, e di Felix Mendelssohn con il Coro Harmonia Cantata diretto da Raffaele Puccianti.

Il tema dei Salmi, filo rosso della programmazione di O flos colende, si riverbera anche nel primo appuntamento strettamente musicale di Lunedì 26 Marzo, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore (ore 21.15). Un percorso nel più suggestivo barocco musicale proposto dal rinomato ensemble Modo Antiquo, guidato dal suo fondatore, il poliedrico direttore musicologo compositore flautista vignettista Federico Maria Sardelli, affiancati per l’occasione dal Vox Poetica Ensemble e dalle autorevoli voci soliste del soprano Jennifer Schittino e del contralto Aurora Faggioli. Aperto dalla Cantata BWV 1083 di Bach, che traduce in tedesco il testo del Miserere (il Salmo 50) e rielaborando il celebre Stabat Mater di Pergolesi, il programma della serata si sofferma poi su due Responsori di Giovanni Maria Casini (nella trascrizione di Gabriele Giacomelli), fra i più importanti organisti del Duomo di Firenze nel Settecento, e poi in particolare su Vivaldi: la Sonata a tre RV 820, che lo stesso Sardelli ritiene essere la più antica composizione vivaldiana pervenutaci, e il Salmo “Laetatus sum”, recente attribuzione del noto studioso Michael Talbot (fino ad oggi si credeva opera di Baldassare Galuppi), che grazie ad O flos colende conoscerà la sua seconda esecuzione pubblica e la prima assoluta in Toscana.

“La voce umana e le voci dell’organo” è l’eloquente titolo dell’appuntamento di Venerdì 13 Aprile (ore 21.15) che vede ritornare protagonista il grande organo Mascioni opus 805 della Cattedrale di Firenze, strumento di sontuosa potenza sinfonica che nel 2017 ha conosciuto ulteriori ampliamenti (quasi 8000 sono adesso le canne) e perfezionamenti tecnici, tali da averlo ora reso un organo degno delle maggiori cattedrali d’Europa. Se le voci sonore saranno quelle del Mascioni, alla cui tastiera si siederà l’organista Enrico Zanovello, la voce umana sarà quella del celebre soprano Gemma Bertagnolli, interprete di riferimento per la musica barocca (Händel, Pergolesi, Vivaldi). Due musicisti le cui qualità potranno essere ammirate in una serata dall’impaginato assai variegato, con brani, anche per organo solo, di Bach (come il “Quia respexit” dal Magnificat), Mozart (“Alleluja” da Exultate, jubilate KV 165), fino al tenero tardoromanticismo di Saint-Saëns (Ave Maria) e al Novecento rappresentato dalla spettacolarità in stile antico dell’americano Gordon Young (Baroque Suite) e dal candore elegantissimo di Nino Rota (Psallite nato de Maria Virgine).

È per Venerdì 11 Maggio (ore 21.15) un’altra occasione per poter ancora ammirare il fascino sonoro dell’organo Mascioni del Duomo di Firenze, strumento unico in Italia e fra i pochissimi del genere al mondo. Alla galleria dei grandi organisti fino ad oggi ospitati da O flos colende, si aggiunge così il nome di un altro maestro di fama internazionale: quello del russo Daniel Zaretsky, il più rinomato organista di tutto l’Est europeo e fra i più importanti al mondo, nonché docente al Conservatorio di San Pietroburgo. A lui il compito di esaltare le qualità sonore del Mascioni, con un programma dove pietre miliari di Bach sono affiancate alla scuola francese di Charles Marie Widor, che tratta l’organo come una grande orchestra (Adagio e Finale dalla Symphonie n. 2), e di Louis Vierne (il Carillon de Westminster, il suo brano più noto, ispirato ai celebri rintocchi che riecheggiano dalla torre del palazzo di Westminster); conclusione inusuale, con un’incursione nella poco nota scuola organistica russa fra Ottocento e Novecento, qui rappresentata da Georgi Muschel (Toccata, con richiami all’antica musica ecclesiastica) e di Christophor Kuschnarev (Passacaglia, di gusto neobarocco).

In occasione dei cinque anni di pontificato di Papa Francesco, O flos colende rende omaggio alla cultura di diffusione popolare del credo cristiano portata avanti, fin dalle origini, dalla Compagnia di Gesù. Parole e musica dialogheranno come accadeva in quelle particolari forme di spettacolo diffuse in epoca barocca, che i padri gesuiti finalizzavano all’educazione morale e spirituale del pubblico e che rivivranno nell’appuntamento di Giovedì 14 Giugno (ore 21.15), che si terrà eccezionalmente alla chiesa di Santa Maria Assunta nella Badia Fiorentina, grazie alla collaborazione con le Fraternità monastiche di Gerusalemme. È qui che si trova infatti uno degli organi antichi più preziosi al mondo, opera di Onofrio Zefferini (1558), che rappresenta lo strumento ideale per ricreare lo spirito e le atmosfere di quegli spettacoli, con musiche composte oppure raccolte e pubblicate da musicisti membri della Compagnia di Gesù: fra questi Domenico Zipoli, attivissimo e assai popolare ancor oggi in America Latina (e apprezzato da Papa Francesco), e Athanasius Kircher, al quale si devono anche le prime trascrizioni di alcuni affascinanti brani popolari di tradizione orale (Antidotum Tarantulae, Vera Tarantella ecc.), che per secoli sono stati eseguiti nel Mezzogiorno italiano, anche in occasione di pellegrinaggi e in alcune cappelle, con funzione apotropaica. All’organo Zefferini siederà per l’occasione lo stesso direttore artistico di O flos colende, Gabriele Giacomelli, organista di fama, noto anche per la sua opera di diffusione della musica di Zipoli, mentre i testi di predicatori gesuiti come Daniello Bartoli e Paolo Segneri verranno recitati dalla coppia, nella vita e nell’arte, formata da due attori di conclamata bravura come Cristina Borgogni e Paolo Lorimer.

È un appuntamento ormai tradizionale quello che O flos colende propone per la Festa di San Giovanni, patrono della città di Firenze, e che anche stavolta nasce dalla collaborazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, coinvolgendo il Coro delle Voci Bianche del Maggio Musicale Fiorentino diretto la Lorenzo Fratini, la Cappella Musicale e i Pueri Cantores di Santa Maria del Fiore diretti da Michele Manganelli. La mattina (ore 10.30) di Domenica 24 Giugno, il Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze, celebrerà in Duomo una messa le cui sezioni sono intercalate dalla sobria Messe basse di Gabriel Fauré, completata nelle parti mancanti dell’Ordinarium dal Gloria tratto dalla Messa dei pescatori di Villerville dello stesso Fauré e dal Credo tratto dalla Messa a sei voci di Marco da Gagliano, conservata nell’archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore e trascritta da Gabriele Giacomelli. A completare il programma, nel segno di una tradizione musicale tutta fiorentina dal passato più remoto ai giorni nostri, brani come il mottetto Elizabeth Zachariae (dedicato proprio a San Giovanni Battista) di Marco da Gagliano e l’Alleluja scritto da Michele Manganelli, attuale maestro di cappella di Santa Maria del Fiore, il tutto suggellato da un’altra pagina del Gagliano, il festoso Jubilate Deo con i suoi sorprendenti effetti d’eco.

È uno dei più famosi cori di voci maschili d’Europa e grazie a O flos colende arriva ora per la prima volta in Toscana. Protagonista dell’appuntamento nel Duomo di Firenze di Giovedì 5 Luglio (ore 21.15) è il Saint Ephraim Male Choir (Szent Efrém Férfikar, Coro Maschile di Sant’Efrem) diretto dal suo fondatore Támas Bubnó, che porta da Budapest la sua autorevolezza interpretativa riservata alla diffusione della musica cristiana di rito bizantino, alla valorizzazione della musica corale ungherese e alla divulgazione di lavori contemporanei. Costituitosi nel 2002 e impostosi a livello internazionale con la vittoria al Festival Internazionale di Musica Ortodossa di Hainowka (2006), il Saint Ephraim Male Choir si presenta a Firenze con un affascinante quanto eclettico programma, che trascolora dalla musica religiosa della tradizione ortodossa al repertorio religioso contemporaneo di area est-europea, passando per Liszt, Bartók, Kodály, ma anche con omaggi alla città che lo ospita (il mottetto Cantate Deo di Giovanni Maria Casini, organista in Duomo fra il Sei-Settecento), alla produzione contemporanea della madrepatria (il Salmo 127 dello stesso direttore Bubnó, il Salmo 3 di Péter Zombola), e perfino a tradizioni religiose extraeuropee, rappresentate da un canto gospel sudafricano e da un inno indù.

Una religiosità semplice e immediata, espressa in forme musicali orecchiabili, quella diffusa nella Roma del Seicento attraverso l’ambiente culturale nato attorno alla chiesa di S. Maria in Vallicella, sede dell’oratorio fondato da San Filippo Neri. Un mondo di poveri e derelitti, lo stesso rappresentato con crudo realismo da Caravaggio, dove però la musica – secondo i precetti di San Filippo – aveva un ruolo fondamentale nella formazione morale e spirituale dei più giovani. Proprio il senso e l’atmosfera di quella vivace tradizione religiosa popolare vuole essere riproposto nel concerto di Sabato 8 Settembre (ore 21.15), nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, affidato all’eccellente gruppo vocale-strumentale Concerto Romano guidato dal suo fondatore, il direttore compositore musicologo Alessandro Quarta. È l’appuntamento conclusivo di O flos colende, che come di consueto si terrà nel giorno che festeggia congiuntamente la Natività di Maria e la fondazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore. La Roma musicale di quegli anni del Seicento, e nei cui vicoli, piazze e oratori, riecheggiavano laude, canzonette e arie spirituali, scritte da musicisti come Giovanni Animuccia, Giovanni Francesco Anerio, Virgilio Mazzocchi; accanto a loro, i nomi di Emilio de’ Cavalieri, la cui Rappresentatione di Anima et di Corpo, primo dramma morale, venne rappresentato proprio nell’Oratorio della Vallicella, e del fiorentino Giovanni Maria Casini, erudito organista di Santa Maria del Fiore che non disdegnò di comporre le sue Canzonette spirituali per farsi ascoltare e capire da tutti.

Mattia Lattanzi
Dal numero 192 – Anno V del 21/2/2018

O FLOS COLENDE 2018
Musica sacra a Firenze – XXII edizione

I Salmi della Passione e la musica: Buxtehude, Verdelot, Mendelssohn con l’Ensemble del Conservatorio Lugi Cherubini di Firenze, la Cappella Musicale di Santa Maria del Fiore, L’Homme Armé, l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, la Cappella Musicale della Basilica di San Lorenzo, il Coro Harmonia Cantata
Giovedì 22 Febbraio, 1, 8, 15 e 22 Marzo, ore 21.15, Battistero di San Giovanni

Salmi e Responsori del Barocco musicale: una recente riscoperta di Vivaldi con Modo Antiquo e Federico Maria Sardelli
Lunedì 26 Marzo, ore 21.15, Cattedrale di Santa Maria del Fiore


La voce umana e le voci dell’organo: Gemma Bertagnolli ed Enrico Zanovello
Venerdì 13 Aprile, ore 21.15, Cattedrale di Santa Maria del Fiore


Concerto al grande organo Mascioni: il virtuoso russo Daniel Zaretsky
Venerdì 11 Maggio, ore 21.15, Cattedrale di Santa Maria del Fiore


Dal Vecchio al Nuovo Mondo: musica e parole della Compagnia di Gesù
con Cristina Borgogni e Paolo Lorimer voci narranti, all’organo Gabriele Giacomelli
Giovedì 14 Giugno, ore 21.15, Chiesa di Santa Maria Assunta nella Badia Fiorentina

Le voci profonde del sacro: il debutto del Saint Ephraim Male Choir
Giovedì 5 Luglio, ore 21.15, Cattedrale di Santa Maria del Fiore


La tradizionale Messa di San Giovanni celebrata dal Cardinale Betori: la Messe basse di Fauré e l’antico repertorio sacro fiorentino con il Coro delle Voci Bianche del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Lorenzo Fratini, la Cappella Musicale e i Pueri Cantores di Santa Maria del Fiore diretti da Michele Manganelli
Domenica 24 Giugno, ore 10.30, Cattedrale di Santa Maria del Fiore

San Flippo Neri e la musica per il popolo
con il Concerto Romano e Alessandro Quarta
Sabato 8 Settembre, ore 21.15, Cattedrale di S. Maria del Fiore

Ingresso libero
Informazioni e prenotazioni:
Opera di Santa Maria del Fiore – Via della Canonica 1, Firenze
Tel. 055 2302885,
eventi@operaduomo.firenze.it
www.operaduomo.firenze.it