Cardinale Betori benedice il campanile restaurato della Basilica di San Lorenzo

Sabato 31 ottobre l’Arcivescovo di Firenze, Kardinalo Giuseppe Betori, ha impartito la sua benedizione al campanile della Basilica di San Lorenzo, completamente restaurato.

Le disposizioni di emergenza del Dpcm Conte hanno costretto l’Opera Medicea Laurenziana a eliminare una parte delle cerimonie previste.

Con Mons. Marco Domenico Viola, Priore di San Lorenzo, e col presidente dell’Opera Medicea Laurenziana Paolo Padoin, erano in Basilica il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’architetto Fulvia Zeuli che ha diretto i lavori.

“Il campanile di San Lorenzo ha per Firenze una grande importanza storica – ha ricordato il Presidente Padoin -. Voluto dall’elettrice palatina Anna Maria Luisa de’ Medici, ultima discendente della dinastia, fu costruito tra il 1740 e il luglio del 1741 per opera dell’architetto Fernando Ruggeri; dopo la sua morte concluse l’opera suo fratello Giuseppe”.

Il restauro fu messo in programma già nel 2013, quando a causa della caduta di materiale, il campanile è stato transennato e messo in sicurezza. I lavori sono partiti nel 2016 con un primo finanziamento di 200 mila euro del Ministero dei Beni Culturali, a cui si sono aggiunti 180 mila euro dell’Opera Laurenziana, super 20 mila per opere complementari. L’intervento ha preso avvio nel 2017 e si è concluso all’inizio di quest’anno.

“Un grazie anche ai finanziamenti di privati che sono arrivati a trentamila euro – ha ricordato Padoin -. In questo momento, in cui tutto appare precario, il restauro di un’opera così importante è un messaggio di fiducia per Firenze e per i fiorentini. Un ringraziamento al Soprintendente Pessina, a Giorgia Muratori, a Fulvia Zeuli e alle maestranze per quanto hanno realizzato, per restituire questo monumento alla città e ai fiorentini. In questa occasione vorrei ringraziare sinceramente il cardinale Giuseppe Betori per il particolare sostegno e attenzione che ha sempre riservato a San Lorenzo e all’Opera Medicea Laurenziana”.

Nel restauro del campanile anche le campane acquistano una nuova vita: a differenza di altre basiliche, come Santa Maria Novella, dove per esigenze di conservazione del campanile il suono è stato elettrificato, qui invece le campane continueranno a suonare.

“Abbiamo lasciato il suono naturale – ha spiegato il priore di San Lorenzo, monsignor Marco Viola – pur con gli accorgimenti per tutelare la pietra forte del nostro campanile”. È stata realizzata una struttura autoportante, in modo che le vibrazioni delle campane non incidano sul campanile. Le campane sono 5 in tutto, 2 piccole rifuse nel 1700 che suoneranno nei giorni feriali e 3 grandi donate da Gian Gastone dei Medici nel 1740: “una di queste – ha spiegato mons. Viola – era fessurata, è stata rifusa già da monsignor Livi e dopo anche da me, ora spero che sia a posto». Le 3 grandi campane suoneranno nei giorni festivi e nelle cerimonie solenni”.

Riprese video e foto di Franco Mariani.

Franko Mariani
De la nombro 315 – Anno VII del 28/10/2020