Caterina de Medici, “l’inventrice” della forchetta e delle mutande

silvyPer salutarvi prima delle vacanze ho scelto di parlarvi di una donna, una nobile fiorentina vissuta nel Cinquecento.

Di lei sappiamo che fosse dedita alla magia e collezionista di veleni (affascinante, solo la parola magia su di me ha un fascino particolare, non per niente ho visto e letto decine di volte tutti i film e i libri di Harry Potter).

Una donna colta, carismatica, tollerante, abile, una donna da cui dipesero le vite di migliaia di uomini, una donna che ebbe un’infanzia difficile, una donna intelligente, di grande cultura, maestra di diplomazia; la donna di cui parlo si chiamava Caterina. La Dama nera. Caterina de Medici.

La regina francese dall’accento italiano.

È grazie a lei se gli aristocratici francesi, nel Cinquecento cominciarono a usare la forchetta a tavola, sempre a lei si deve la nascita della famosa cucina francese creata da cuochi importati dalla Toscana, e se non bastasse fu ancora lei a introdurre l’uso delle mutande tra le dame di corte.

Potrebbero bastare le forchette e le mutande da rinfacciare ai cugini francesi quando alzano la cresta e fanno i galletti credendosi “superiori” a noi (proprio loro che nemmeno usano il bidet…).

Ma Caterina era tanto altro, infatti lottò fino alla fine dei suoi giorni per cercare la pace tra cattolici e protestanti.

Caterina de Medici, la regina delle buone maniere. Oui, madame e monsieur… Était italienne.

Sempre vostra… e buone vacanze.

Silvana Scano
Nga numri 214 – Anno V del 25/7/2018