Lom 72 ib ntawm liberation ntawm ltalis

Liberazione 13"Hnub no peb noj peb caug kho caj ceg ntawm peb cov kevcai tswj thiab ntawm peb kev cai ywj pheej. La storia della liberazione, i suoi valori e il suo senso profondo vivono ancora forti tra di noi in contesti e situazioni fortunatamente molto differenti, ma con lo stesso spirito, con la stessa forza e passione. Ne sento tutta la potenza quando attraverso le strade della nostra città, quando mi fermo a parlare con amici e conoscenti. E di questo voglio ringraziare i nostri partigiani, per la testimonianza, l’attaccamento e la loro dedizione alla causa della libertà”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella aprendo il suo intervento sull’Arengario di Palazzo Vecchio, dove si è svolta la cerimonia ufficiale organizzata in occasione del 72esimo anniversario della Liberazione, alla quale ha partecipato anche il presidente dell’Anpi provinciale di Firenze Silvano Sarti e il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo a cui è stata l’orazione ufficiale.

Le celebrazioni sono iniziate in piazza dell’Unità italiana, dove stamani alle 10 è stata deposta una corona di alloro al monumento ai Caduti di tutte le guerre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose con i gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana e della Città metropolitana di Firenze, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani.

Tra i presenti anche il ministro allo Sport Luca Lotti e la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi.

Lwm, preghiere di suffragio di Monsignor Vasco Giuliani per l’Arcidiocesi di Firenze, del rabbino Capo della Comunità ebraica di Firenze Joseph Levi e della pastora Letizia Tomassone per il Consiglio dei pastori e delle Opere evangeliche di Firenze.

“La liberazione dall’occupazione nazifascista, prima che essere una vicenda mitica, è in realtà una storia di uomini e donneha continuato il sindaco -. Con i suoi libri Cazzullo ci ha fatto capire quanto le grandi storie siano anche quella straordinaria sintesi di tante piccole storie, di uomini, di donne e di ragazzi giovanissimi, che hanno lasciato testimonianze e storie che dovremmo leggere e rileggere per ripercorrere quella grande storia collettiva che è la nostra”.

Nel suo intervento il sindaco ha ringraziato ed espresso “grande vicinanza alla comunità ebraica e a tutte le sue espressioni per quanto è stata forte e tenace in quegli anni. Non ha solo pagato con il sangue, ma è stata accanto a noi per la lotta di liberazione e di resistenza”. “A Firenze il 25 aprile ha un sapore particolareha proseguito Nardella -. A differenza di Napoli, dove c’è stata una liberazione spontanea e improvvisata, e di Roma, dove invece la liberazione è avvenuta soprattutto per mano degli alleati, a Firenze i partigiani hanno saputo organizzarvi: i partiti antifascisti e il CLN hanno trovato in quelle giornate dell’agosto 1944 il banco di prova della loro legittimazione. Una legittimazione che poi è divenuta nodale e irreversibile giorno dopo giorno e che poi si è estesa durante e dopo l’inverno del ‘44 nel Nord del Paese, dove i partigiani hanno anticipato in molti casi gli Alleati nel liberare le città, combattendo una guerra irregolare, dilatata nel tempo, una guerra deflagrata con lo sciopero pre-insurrezionale del 18 aprile e conclusasi definitivamente nei giorni successivi al 25. Qui a Firenze, come in molte altre città della regione, si è combattuto strada per strada per difendere le fabbriche, i ponti, le opere d’arte dallo spirito devastatore dei nazifascisti, per riconquistare la libertà a scuole, fabbriche, edifici pubblici in modo da riportare qui la democrazia”.

“Noi siamo qui oggi, settantadue anni dopo, in questo 25 Tim 2017, per cancellare la parola rimozione e far sì che si stagli, come un astro luminoso su cielo scuro, la parola ricordo, che non è in questo caso sinonimo di malinconica rievocazione, ma di lucida consapevolezza degli eventi passatiha affermato Nardella -. rau cov uas, vogliamo una volta per tutte che il 25 aprile non venga sempre in modo noioso, sbagliato e mortificante preso come il solito pretesto per le divisioni, per le differenze. Basta. Tus 25 aprile è la festa di tutti, di tutto il Paese. Noi siamo qui per ricordare tutti, tus txiv neej thiab cov poj niam, eroi e antieroi, uomini in grigio per dirla con lo storico Carlo Greppi, e avventurieri coraggiosi, ben consci, ho, che la Costituzione sulla quale si fonda la nostra comunità è stata scritta sì con il sangue di tutti, ma ci ha dato una direzione assai precisa da seguire, una direzione per la libertà, l’uguaglianza e la democrazia”. “La democrazia si realizza nel rispetto delle leggi, che devono essere giuste e corrette. Libertà non significa assenza di regole, ma anzi la possibilità di poter esprimere la propria umanità, poter vivere perseguendo i propri sogni e speranze in assenza di costrizioniha proseguito -; libertà non significa solo rinfacciare diritti a colui che hai di fronte, ma saper coniugare i diritti e doveri perché gli uni hanno bisogno degli altri. Libertà non vuol dire celebrare in modo rituale e stanco ciò che siamo stati, ma ripetere ogni giorno quella esperienza e riviverla nelle nuove condizioni perché nulla vale per il semplice fatto che nel passato è valso a qualcosa”.

“La libertà come la pace vanno coltivate giorno per giornoha concluso il sindaco Nardella -, non sono conquiste che valgono per sempre e anche noi cittadini che abbiamo avuto la grande fortuna di nascere e crescere in un mondo e in un tempo di pace dobbiamo sentirci un po’ partigiani e dobbiamo sentirci addosso quel testimone che viene da chi ha vissuto la guerra e ha dato o rischiato di dare la vita per la libertà”.

La giornata è stata aperta e chiusa, la mattina al corteo, e poi nel pomeriggio in Piazza Signoria, dalla Filarmonica di Firenze “Joachim Rossini” che ha tenuto il concerto ufficiale.

Mattia Lattanzi
Los ntawm cov xov tooj 156 – Xyoo IV 26/4/2017

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