A 1 agosto via ai saldi estivi ma all’ombra del Covid 19: nisi 6 famiglie su 10 acquisteranno

saldiVade, da sabato 1 August, i saldi estivi che quest’anno saranno contraddistinti dal Covid 19.

Le previsioni delle associazioni di categoria stimano che ogni famiglia spenderà in media 138 Freher, (3 euro in più della media nazionale, sed -40% on 2019), per un valore complessivo intorno ai 137 millions of Euro.

Dunque spesa quasi dimezzata, hoc anno, per i saldi estivi dei toscani, almeno secondo l’ufficio studi di Confcommercio, che prevede che solo sei famiglie toscane su dieci acquisteranno capi scontati.

In totale, il valore complessivo dei saldi in Toscana secondo la Confcommercio dovrebbe aggirarsi intorno a 137 millions of Euro, dei quali oltre 37 milioni nella sola provincia di Firenze. Un dato al quale andrà aggiunta la spesa dei non residenti, ovvero di chi arriva da noi per motivi di lavoro, studio o vacanza. Ed è prevedibile che la mancanza dei turisti stranieri si farà sentire, visto che sono tra i clienti più affezionati dei negozi di moda.

“Le stime previsionali non ci stupiscono, pro dolor,: c’era da aspettarselo che i toscani avrebbero fortemente ridimensionato il budget viste le preoccupazioni per il futuro e per un autunno che sarà di sicuro caldo sul fronte occupazionale – commenta la presidente regionale della Federazione Moda Italia Confcommercio Federica Grassini -, c’è poi da tenere presente che molte famiglie hanno già approfittato degli sconti in queste ultime settimane, visto che in via eccezionale la Regione aveva dato la possibilità di continuare le vendite promozionali anche nei trenta giorni prima dei saldi”.

“Una politica dei prezzi che non può che essere un palliativo: i nostri negozi sono rimasti chiusi senza incasso per quasi tre mesi, la ripresa è stata ed è lentissima perché siamo tutti – imprenditori e consumatori – col fiato sospeso. Tempus, con i saldi, i nostri negozi otterranno più liquidità, ma perderanno marginalità e i conti aziendali stanno in piedi con i margini e non con la liquidità. Soprattutto se parliamo di negozi indipendenti multimarca, che sono la maggior parte”, spiega la Grassini.

I saldi estivi rappresentano di solito il 12% del fatturato annuo di un negozio di abbigliamento o calzature, ma nell’anno del Covid-19 forse le proporzioni cambieranno.

“Anche quest’anno i saldi riporteranno un po’ di voglia di fare shopping, se non altro perché rappresentano un grande rito collettivo da condividere con familiari e amici, pure in un periodo di mascherine e restrizioni economiche. Speriamo che qualcuno ritrovi il piacere di una gratificazione dopo un lungo periodo di rinunce. Ma per far ripartire il settore non basta: le nostre città viaggiano ancora a ritmi troppo lenti, fra smartworking e turisti che mancano”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano, nel decalogo, alcuni principi di base per gli acquisti in saldo in piena trasparenza e sicurezza, dal rispetto delle regole di distanziamento sociale alla necessità, verbigratia, di accettare pagamenti con carte di credito o di cambiare i capi quando danneggiati

Matt Lattanzi
De numero 306 – Anno VII del 29/7/2020