"Icons" los ntawm Steve McCurry mus txog 16 Cuaj hlis thaum Villa Bardini

icons2Nyob rau hauv 100 Nyem nrau loj nyob hauv tib neeg los ntawm Steve McCurry (Darby, PAJ, 1950).

Yog lub ntsiab ntawm cov retrospective "Steve McCurry. Icons "uas mus txog 16 Cuaj hlis thaum Villa Bardini ua ke theem cov dluab zoo nkauj tshaj ntawm ib tus masters loj tshaj uas kawm photography uas pib ua thawj zaug nyob hauv Florence.

Tus exhibition, curata da Biba Giacchetti, è organizzata da Photodepartments e SudEst57 ed è promossa dalla Fondazione CR Firenze e dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron con il Comune Firenze –Settore Cultura e la collaborazione di Unicoop Firenze.

Sono raccolte le immagini più significative che documentano quanto di meglio l’artista americano ha realizzato in 40 anni di attività in un viaggio simbolico, nel complesso universo di esperienze e di emozioni, che ha toccato paesi come l’India, l’Afghanistan, la Birmania, il Giappone, il Brasile. Non manca il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afghana che McCurry ha fotografato nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che, con i suoi grandi occhi verdi e col suo sguardo triste, è diventata un’icona assoluta della fotografia mondiale.

Una sala è dedicata alle immagini in bianco e nero scattate dal maestro, neppure trentenne, tra i rifugiati travolti dal colpo di stato in Afganistan. Furono queste foto, pubblicate dai giornali di tutto il mondo, a renderlo famoso e a dare inizio alla sua folgorante carriera.

All’interno del percorso espositivo è proiettato il filmato, prodotto dal National Geographic, dedicato alla lunga ricerca che ha consentito di ritrovare, 17 xyoos tom qab, ‘la ragazza afgana’ ormai adulta.

La mostra è corredata da un catalogo (Edizioni SudEst57, 100 nplooj ntawv, 25 euro) nel quale Steve McCurry ha selezionato con Biba Giacchetti le sue immagini più belle, più famose o verso le quali nutre un sentimento particolare legato al momento in cui le ha scattate. Per la prima volta il maestro racconta le sue icone una ad una svelandone i retroscena. Flash appassionanti di storia del mondo, lunghi appostamenti in cerca dell’inquadratura perfetta, o incontri fortuiti che lasciano il segno nei suoi ritratti unici, a cominciare da Sharbat Gula, la piccola afghana, fino al nomade Kuchi, in testa al suo branco di cammelli, fermato per le strade di Srinagar in Kashmir, o come i monaci Shaolin che hanno improvvisato per McCurry una vera esibizione del loro talento, tutti esempi e simboli della dignità e della fierezza umana che solo lui sa raccontare.

“Con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate – ha affermato la curatrice Biba Giacchetti – mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Con le sue foto ci consente di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia, qhov tseeb, con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e d’ironia. Sono le immagini da lui più amate, raccolte in una sorta di viaggio libero che parte da grandi sezioni di ritratti, affronta temi più seri, come le guerre, l’11 settembre, i monsoni e il terremoto del Giappone, per fondersi poi in sale più rasserenanti che ospitano immagini più poetiche, tratte dai grandi progetti di McCurry sulla spiritualità e sulla lettura”.

“Siamo onorati di poter ospitare questo evento – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – anche perché questo luogo coltiva da sempre uno stretto legame con la fotografia. Per tradizione ospita mostre fotografiche che raccontano luoghi e culture, come Italia-Metafisica George Tatge, di recente Luca Berti con la mostra Norden. Oggi i 100 scatti di ‘Icons’ rappresentano una nuova occasione per valorizzare questa straordinaria espressione artistica in un luogo che invita il visitatore ad immortalare attimi di pura bellezza. Una vera e propria vocazione alla fotografia in ogni suo angolo”.

“Fondazione CR Firenze – ha sottolineato la Vice Presidente Donatella Carmi – è impegnata nella valorizzazione delle espressioni artistiche e la fotografia è senz’altro una di queste. Una delle collezioni più importanti che abbiamo, seppure su tela, è quella delle vedute di Firenze e mi piace pensare che questa mostra possa essere invece una veduta sul mondo a partire da Villa Bardini. Scatti ricchi di storia, nyuas, tradizioni che si rintracciano nei volti e nei ritratti dei loro protagonisti”.

Cecilia Latches
Los ntawm cov xov tooj 214 – Xyoo V 25/7/2018

STEVE McCURRY. ICONS

Mus txog 16 Cuaj hlis
Villa Bardini, Costa San Giorgio, 2 e Via dei Bardi 1rosso – 50125 Florence
Timetable: da martedì a domenica, los ntawm 10 tom 19
(xeem 18) – Lunedì chiuso
Nkag: 10 euro; ridotti 5 euro (comprensivo dell’ingresso al giardino)
Parcheggio gratuito riservato all’interno del Forte Belvedere
Pab ntxiv yog thiab zos: 055/200.66.233
con orari di risposta martedì e giovedì 10-13 thiab hnub peb 14-16.
Visite guidate gratuite il sabato e la domenica alle ore 16.30 thiab 17.30
eventi@bardinipeyron
www.villabardini.it