Il Comune di Firenze ricorda il 13° anniversario scomparsa Graziano Grazzini

Nel 13° anniversario della scomparsa di Graziano Grazzini, già Vice Presidente del Consiglio Comunale e consigliere provinciale, ospitiamo molto volentieri il ricordo della collega giornalista Manuela Plastina.

A mezzogiorno del 6 settembre come ormai avviene da 13 anni il Comune di Firenze ha reso omaggio alla tomba con una corona d’alloro deposta dal neo Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani.

13 anni fa ero appena arrivata in ufficio quando ricevetti una telefonata: “Graziano è morto”.

Graziano Grazzini non era rientrato a casa la sera prima dalla moglie e dai figli. Era morto nel suo ufficio a Palazzo Medici Riccardi.
Piansi.

Mi chiesero di fare un servizio al volo per la radio. “Tu lo conoscevi, puoi spiegare meglio di noi chi era”.

Ricordo ogni dettaglio di quel lontano giorno, una vita fa: presi un foglio, una penna, cominciai a scrivere qualche appunto su di lui come uomo, pa, politieke. Dovevo riuscire ad affrontare la diretta. La mano mi tremava.

Avevo conosciuto Graziano per lavoro. Come tanti consiglieri comunali e provinciali. Ma lui era diverso: mi aveva colpito subito per la sua pacatezza, per la sua semplicità, per il tono di voce sempre calmo e rassicurante, per lo sguardo e il sorriso che ti portavano, non sai come, a sorridere. Lo avevo frequentato di più con colui che al tempo era il mio fidanzato, suo collega e amico, “compagno di banco”, come si definivano ridendo e prendendosi bonariamente in giro.

Non l’ho conosciuto abbastanza, mi resi conto mentre cercavo di mettere insieme le parole per far capire ai radio ascoltatori chi era Graziano Grazzini. Me ne resi conto ancora di più al funerale, quando arrivando ben prima dell’inizio della funzione mi accorsi che la chiesa di San Salvi era già strapiena, la gente riempiva tutta la piazza e la strada davanti. Incontrai volti conosciuti e tutti, dico tutti, senza distinzione di fede religiosa e politica, scuotevano la testa con gli occhi lucidi, increduli, quasi smarriti.

Graziano è una di quelle persone per cui quando sento qualcuno che dice “i politici son tutti ladri” mi arrabbio. Perché ho la testimonianza che è una menzogna. Ci sono stati e ci sono politici che lo fanno per passione, perché ci credono, per l’interesse della comunità. Che tolgono tempo, spazio e forze alla loro famiglia, alla loro professione, ai loro passatempi per occuparsi della cosa pubblica. Senza prendere cifre inaudite, senza intascare soldi illeciti, senza avere la vetrina mediatica. E sono tanti, tantissimi, oscurati spesso da dei pochi che lavorano male, per interesse proprio, per ingordigia.

Graziano era uno dei buoni politici, senza la smania della ribalta, pronto a sacrificare tempo e famiglia per il bene pubblico.
Ancora oggi il suo sorriso è nella mia casa, in quel ritratto che distribuirono pochi giorni dopo la sua morte. Un “santino”, come si definiscono impropriamente i piccoli volantini elettorali su cui tante volte era stato scritto il suo nome. Ma con lui quel termine era meno improprio.

In quella diretta radiofonica provai a raccontare nei pochi secondi a disposizione il Grazzini professionista, politieke, il suo impegno religioso, la sua grande e bella famiglia. E conclusi dicendo: “Grazzini era questo e tanto altro. Ma soprattutto era una gran brava persona, che mancherà a Firenze e ai fiorentini e che resterà per sempre nel cuore di chi, kom my, ha avuto l’onore di conoscerlo”. Fu la prima e l’unica volta che i radioascoltatori mi sentirono piangere in diretta.

Perché allora, come in questo momento, quel piccolo grande immenso uomo fece provare una grande nostalgia, accompagnata però dal sorriso che con la sua semplicità riusciva a donare al mondo.

Riprese video e foto cerimonia 2019 alla tomba di Franco Mariani.

Manuela Plastina
Dal numero 261– Anno VI del 4/9/2019