Intervista a Giorgio Bozzo

bozzo     giorgioGenovese di nascita trapiantato a Milano, Giorgio Bozzo ha iniziato l’attività nel mondo della musica leggera lavorando dal 1986 al 1989 per la Polygram. Dopo un’esperienza come giornalista nel settore della carta stampata a Berlino, ha iniziato a collaborare con Rai 2 e con diversi magazine fra cui Marie Claire, Per Lui, Esquire, Amica.

Trasferitosi a Londra, ha intrapreso l’attività di autore televisivo. Nel 1991 è stato inviato e responsabile della redazione londinese per il programma televisivo Rock Cafè. Sempre per Rai 2 è stato autore l’anno successivo del programma Europop mentre per Raiuno, nel 1995, è stato autore e produttore esecutivo di Hotel Babylon.

Per la radio è stato autore nel 1997 del programma In aria, ripreso su Rai 2 in occasione del Festival di Sanremo.

Nel 1999 la fondazione della GOIN’ NUTS, società che cura la produzione di programmi radiofonici per Platinette (The Absolutely Faboulous Platinette’s Breakfast Show su Station One) e La Pina (So Pretty, sempre per Station One). Dal 2002 GOIN’ NUTS ha mantenuto solo la linea di edizione musicale.

bozzo  giorgioNel 2000 è stato autore e produttore per Radiodue di Dispenser, distributore automatico di stimoli quotidiani, programma giornaliero della fascia serale, mentre due anni dopo ha lanciato la P-NUTS, casa di produzione di spettacoli teatrali, programmi radiofonici ed etichetta discografica (ha prodotto per Platinette l’album Da viva – volume 1 e per Gennaro Cosmo Parlato Che cosa c’è di strano).

Oltre che di Platinette e di Parlato, Bozzo è produttore di Costantino della Gherardesca, del gruppo vocalist delle sorelle Marinetti e del progetto di recupero del repertorio swing anni Trenta e Quaranta Orchestra Maniscalchi.

Giorgio Bozzo sarà a Firenze venerdì 17 gennaio al Teatro Puccini assieme alle Sorelle Marinetti con lo spettacolo “Risate sotto le bombe”.

Bozzo ti aspettavi il successo delle Sorelle Marinetti?

Sorelle Marinetti 4“Decisamente no. Non perché non credessi nella qualità del nostro lavoro o nel talento degli artisti che partecipano. Solo temevo che uno spettacolo teatra-musicale sugli anni Trenta, com’era il nostro primo spettacolo, che recuperava l’esperienza artistica e umana di un trio di sorelle olandesi che avevano vissuto un breve periodo di enorme successo e che erano state poi quasi del tutto rimosse dall’immaginario collettivo del nostro paese potesse non essere di immediata presa sul pubblico teatrale. Per di più io volevo sul palcoscenico, ad interpretare tre signorine degli anni dell’EIAR, un trio di cantanti attori maschi vestiti con abiti femminili. E questo oggi è un grosso rischio. In verità si è dimostrato ancora una volta che il pubblico italiano può essere attento, curioso, desideroso di originalità e talento”.

 Che difficoltà ci sono oggi a fare il produttore in Italia?

bozzo giorgio“Potrei parlare di crisi economica e del fatto che in momenti di recessione, purtroppo, le prime cose che vengono tagliate sono quelle considerate superflue. In verità, proprio in questi mesi, si sta dimostrando che ciò che fa male al teatro è il “cattivo teatro”, quello fatto senza credenziali, senza qualità e senza talento. Spero che questa crisi, allora, possa essere salutare per chi fa il nostro mestiere, perché potrebbe ripulire questo settore da tutti coloro (artisti, registi, produttori, direttori artistici) che non hanno alcun talento”.

Come hai scelto i nomi delle tre Sorelle?

bozzo    giorgio“I nomi da dare alle tre sorelle furono trovati durante una cena, avevamo già registrato tre canzoni. Marinetti venne banalmente dall’idea che queste tre ragazze erano delle cantanti dell’Eiar, con la parrte più idealistica e non politica del futurismo. Turbina come ‘motore’ del gruppo, la più anziana e la più saggia. Mercuria, la mediana, mercuriale, romantica e sognatrice,  e poi Scintilla, la più giovane perché è il personaggio più birichino, sfacciato della compagine del gruppo. Anche nel creare la biografia delle tre ragazze ci siamo sbizzarriti. L’idea che avessero passato la loro infanzia di fronte allo specchio con una spazzola a mimare il microfono, il fatto che qualcuno creda che Turbina non sia la sorella maggiore ma la mamma delle altre due, volevamo creare un momento, un’occasione di queste tre sorelle con la figura del produttore che le scopriva, nel corso di una sagra. Un gioco molto divertente fatto tra di noi. Questo gioco iniziale nascondeva in realtà il lungo iter che questo progetto ha avuto. I tre ragazzi facevano già parte di un gruppo di uno spettacolo che io ho prodotto”.

La compagnia è un po’ come una famiglia?

“Il progetto Marinetti nasce per un amore mio del repertorio e dell’esperienza del trio Lescano. Però anche da un atto traumatico, la fine dell’esperienza precedente e la volontà di non licenziare la compagnia, e una volontà molto estrema da parte mia di stare insieme”.

Qual è il segreto del successo di questo trio?

bozzo   giorgio“Credo che l’ego dell’artista, l’ego dell’attore, lavori male e lavori contro; sono tutte persone che hanno l’ego giusto, l’intelligenza giusta, le caratteristiche giuste. Io ho avuto l’impressione che loro non siano resi conto di essere le sorelle Marinetti, per quello che è l’aspetto più di percezione del pubblico… fino a poco tempo fa. Loro si sentono sempre sentiti come compagnia. Quando il pubblico ti riceve nel foaeiuruy, quando il pubblico ti fa certe domande… Loro all’inizio si sono sentite anche a disagio. In alcune occasioni hanno chiesto anche aiuto, perché poi sentono anche la responsabilità di essere Scintilla, Turbina e Mercuria”.

Franco Mariani

Dal numero 1 – Anno I del 15/01/2014