La Cavalcata dei Re Magi ha chiuso le festività natalizie in città

Si è svolta come è ormai tradizione il 6 gennaio a Firenze, la Cavalcata dei Re Magi, giunta alla 22ma edizione, organizzata dall’Opera di Santa Maria del Fiore per celebrare l’Epifania.

La manifestazione si rifà a un’antica tradizione fiorentina del XV secolo, quando a Firenze una compagnia di laici intitolata ai Santi Re Magi, di cui fecero parte i maggiori componenti della famiglia dei Medici, organizzava un fastoso corteo, la “Festa de’ Magi”.

De 1997, in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni della fondazione della Cattedrale, l’Opera di Santa Maria del Fiore ha voluto riprendere quest’antica tradizione organizzando, ogni anno, un solenne corteo di figuranti con in testa i Re Magi a cavallo, in sontuosi abiti di seta ispirati a quelli dell’affresco di Benozzo Gozzoli, che attraversa il centro di Firenze.

La manifestazione si svolge, sotto gli auspici dell’Arcidiocesi e del Capitolo del Duomo, con il patrocinio del Comune di Firenze e la partecipazione dei comuni della provincia.

Dopo la partenza da Piazza Pitti, en 14, il corteo ha percorso le strade del centro fino ad arrivare in piazza Duomo alle ore 15.

Dopo l’arrivo di tutto il corteo in Piazza Duomo, il saluto dei figuranti e l’offerta dei doni dei Re Magi a Gesù Bambino nel Presepe vivente.

Alla presenza del sindaco di Firenze, Darío Nardella, l’intervento di Luca Bagnoli, Presidente de la Opera di Santa Maria del Fiore, a cui è seguita la lettura del brano del Vangelo dei Magi (Matthew 2,1-12) e il saluto dell’arcivescovo cardinale Giuseppe Betori che ha parlato del significato dell’Epifania: “I Magi sanno che deve nascere un re, il re dei Giudei. Secondo un ragionamento tutto umano dove vanno a cercare questo re? Nella capitale ovviamente. E dove vanno a cercarlo nella capitale? Nella reggia, nei luoghi dove abitano i re. Ma Gesù non è lì, Gesù non è nato a Gerusalemme nella grande capitale ma in un piccolo borgo, Betlemme, non è nato in una reggia ma in una grotta. E non abita in un grande palazzo ma in una casa qualsiasi. Questo è Gesù. Gesù non viene a noi con il potere ma con la fragilità, la povertà degli ultimi. Come per ogni Epifania, anche oggi sono andato a trovare i bambini malati all’ospedale Meyer e ho pensato che anch’io come i Magi andavo a trovare Gesù, perché Gesù sta in quelle sofferenze di quei bambini, nel dolore dei loro genitori. Aquí está, se vogliamo anche noi incontrare Gesù andiamo a cercarlo là dove c’è sofferenza, povertà, miseria, dove c’è bisogno, lì il Signore ci aspetta, lì il Signore vuole incontrarci”.

La Cavalcata dei Magi si rifà alla “Festa de’ Magi” che veniva organizzata a Firenze ogni tre anni e dal 1447 ogni cinque.

Il compito di organizzare la festa era affidato a una compagnia di laici detta dei Santi Re Magi o della Stella, la cui sede, per volere di Cosimo il Vecchio de’ Medici, era presso il Convento di San Marco.

La festa era organizzata in tre diversi cortei che si riunivano davanti al Battistero e poi in Piazza Signoria e da lì proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere adoravano Gesù Bambino. La festa era particolarmente sfarzosa.

Ai cortei prendevano parte i membri della Compagnia – che erano centinaia – vestiti con abiti preziosi ed erano esibite le mercanzie più lussuose trasportare da una moltitudine di animali da soma anch’essi ricoperti di stoffe preziose.

La prima notizia certa sulla Compagnia dei Santi Re Magi o della Stella risale al 1417 e riguarda un finanziamento ricevuto dalla Signoria, ma con ogni probabilità la sua fondazione è da ritenersi alla fine del Trecento. La compagnia dei Santi Re Magi, che divenne una delle più importanti della città grazie alla protezione dei Medici e al numero rilevante d’iscritti, fu soppressa nel 1494 dopo la cacciata dei Medici da Firenze.

Michael Lattanzi
Por el número 186 – Anno V del 10/1/2018

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