Millenario Basilica San Miniato: 30mila presenze ma ora diventi Patrimonio Mondiale dell’UNESCO

Više 30 mila partecipanti hanno festeggiato nel corso di 12 mesi il Millenario dell’abbazia di San Miniato al Monte che si è inaugurato il 27 Travanj 2018 e che è stato celebrato con oltre 50 eventi tra performance artistiche, concerti, installazioni, convegni e presentazioni di libri che hanno coinvolto tutta la città.

Resteranno nella memoria dei fiorentini alcuni apprezzatissimi eventi come, solo per citarne alcuni, Koncert “Telemann virtuoso!”, dell’ensemble “Il Rossignolo” su strumenti originali; l’esposizione di “Janua Coeli”, opera di Marco Bagnoli; lo spettacolo “Dal Monte una Luce Aurorale” del regista Giancarlo Cauteruccio, l’opera “Pontormo. Felicità Turbate” di Mario Luzi, con la regia di Federico Tiezzi.

L’abbazia fiorentina inizia il suo secondo Millennio con una nuova illuminazione, con le sue porte e con il Ciborio restaurati, con un legame rinnovato con l’Armenia, terra di origine di San Miniato e protagonista della programmazione musicale del Millenario al quale sono stati dedicati un francobollo celebrativo, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e quattro cartoline postali promosse dal Vaticano.

L’anno di celebrazioni si è concluso con il Festival delle Religioni, con la chiusura, Subota 27 Travanj, della Porta Santa, e la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Segretario di Stato di Sua Santità il Cardinale Pietro Parolin.

L’anno di festeggiamenti è stato raccontato da un video realizzato da Bunker Film, proiettato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta sabato 4 Svibanj, accompagnato dalle musiche originali composte ed eseguite da Luca di Volo e dalla lettura dei versi composti per il Millenario da Davide Rondoni.

“Per dodici mesi abbiamo cercato di attualizzare la vocazione che Giorgio La Pira riconosceva a Firenze – dice l’abate Bernardo Gianni – ovvero l’essere una città che metteva a disposizione del mondo intero la sua bellezza e i grandi valori cristiani con cui è stata costruita, pensata, abitata. Gli eventi che si sono succeduti in questi dodici mesi, con linguaggi diversi, interpellando non solo le fonti storiche, ma anche arti, linguaggi e intuizioni della nostra contemporaneità, abbiamo voluto esprimere la missione di un luogo che vuole restituire dignità a tutti: una straordinaria avventura di fede, di bellezza e di speranza. Parte della riflessione maturata per la preparazione delle celebrazioni del Millenario è servita come base per gli esercizi spirituali del Papa e della Curia romana che ho avuto l’onore di guidare a marzo”.

Nel momento del bilancio dell’anno di celebrazioni la comunità dei monaci con padre Bernardo auspica che il Comune di Firenze, nella sua qualità di soggetto responsabile del sito Patrimonio Mondiale Centro Storico di Firenze, esplori la possibilità di far entrare il complesso monumentale dell’Abbazia di San Miniato nel perimetro del sito UNESCO. “La presenza dell’Abbazia di San Miniato rafforzerebbe il valore eccezionale universale del sito senza una variazione sostanziale dei criteri che nel 1982 permisero l’iscrizione del Centro Storico di Firenze nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO – spiega padre Bernardo – Iz 2017 la comunità dei monaci benedettini segue con attenzione e partecipa alle attività portate avanti dall’ufficio UNESCO del Comune di Firenze dedicate al programma internazionale sul Patrimonio di Interesse Religioso del Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO”.

Per il sindaco di Firenze Dario Nardella – intervistato su questo da La Terrazza di Michelangelo – “la richiesta dell’abate cade nel momento giusto. Siamo prontissimi a raccogliere la candidatura, ho già parlato con l’architetto Carlo Francini che è il responsabile dell’ufficio Unesco del Comune di Firenze per studiare la procedura che ci porterà fino a Parigi per ottenere questo ampliamento dell’area centrale di Firenze fino a San Miniato in modo da poterlo inserire a pieno titolo nell’elenco del patrimonio mondiale dell’umanità”.

Si è invece conclusa domenica 28 maggio la quarta edizione del Festival delle Religioni, la rassegna ideata da Francesca Campana Comparini, dedicata quest’anno al tema “Ora-Te”: quattro giornate di riflessioni e incontri per confrontarsi sul valore del tempo, della preghiera, del rapporto tra l’uomo, Dio e il mondo: “Stiamo fuori dal tempo, per starci meglio dentro – ha affermato l’ideatrice del Festival nel suo intervento di sabatoTeniamo un piede nella civitas hominis e un piede nella civitas dei per alimentarla, per renderla più creativa, più ricca. Usciamo dal tempo come questa basilica, costruita sul monte, lontana dalle vie della città, ripristiniamo quella distanza che ci permette di essere più prossimi, per non correre il rischio, come ricordava Hannah Arendt, di cascarci addosso.”

La quarta edizione del Festival si è svolta interamente nella Basilica di San Miniato al Monte, di cui si sono concluse proprio lo scorso fine settimana le celebrazioni per i mille anni dalla fondazione.

11 appuntamenti, s 14 ospiti: su tutti il Segretario di Stato Vaticano, Kardinal. Pietro Parolin, che nella giornata di sabato ha incontrato il Patriarca Armeno Karekin II in un profondo e simbolico abbraccio ecumenico, prima di officiare, nel pomeriggio, la celebrazione eucaristica di chiusura della Porta Santa. Tra gli altri appuntamenti, grande successo per le lectio di Padre Enzo Bianchi, di Massimo Cacciari, del medico di Lampedusa Pietro Bartolo. E a conferma di quanto il Festival sia davvero un “luogo di incontro”, a San Miniato si sono confrontati sociologi come Mauro Magatti e Chiara Giaccardi, scienziati come il Prof. Stefano Marmi, religiosi come l’Imam di Milano e il Rabbino di Firenze, senza scordare ovviamente l’incontro inaugurale con Ronald Lauder, presidente del World Jewish Congress.

Undici appuntamenti che hanno richiamato a San Miniato al Monte, tra la preview di giovedì 25 aprile e domenica 28, više 10.000 ljudi, riempiendo l’Abbazia benedettina e le Antiche Cantine del Frantoio: per tutti coloro che non sono riusciti a partecipare agli incontri, già a partire dai prossimi giorni i video integrali degli saranno disponibili sul sito www.festivaldellereligioni.it

Cliccare qui per vedere il video della visita del Cardinale Parolin https://youtu.be/kaE38DSaZOs

l’intervento di Padre Bernardo M. Gianni, abate di San Miniato: “Il Millenario oggi si conclude con un auspicio che in questi giorni di Festival trova la sua realizzazione più importante e feconda. Abbiamo tutta la chiesa e tutte le chiese presenti in questo luogo santo consacrato alla memoria del primo martire di Firenze, Miniato, giunto da lontano oriente, dall’Armenia, per bagnare col suo sangue la terra nobilissima di Firenze”.

L’intervento del Patriarca Armeno è stato preceduto dall’introduzione di Francesca Campana Comparini, ideatrice del Festival delle Religioni, che ha ricordato la tematica del “tempo”, centrale in questi tre giorni di evento: “Stiamo fuori dal tempo, per starci meglio dentro. Teniamo un piede nella civitas hominis e un piede nella civitas dei per alimentarla, per renderla più creativa, più ricca. Usciamo dal tempo – come questa basilica, costruita sul monte, lontana dalle vie della città – ripristiniamo quella distanza che ci permette di essere più prossimi, per non correre il rischio, come ricordava Hannah Arendt, di cascarci addosso.”

L’intervento di Sua Santità Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni, ha dedicato il suo intervento al tema della fede e al ruolo delle chiese cristiane nella società e nella storia. L’intervento è disponibile integralmente.

Il Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin che nel suo lungo intervento ha avuto modo di affrontare varie tematiche – dal dialogo tra chiese, alle difficoltà della Chiesa di oggi, oltre ad una profonda riflessione sul valore della preghiera, al termine dell’incontro ha voluto soffermarsi sull’importanza dell’incontro ecumenico: “Credo che nel mondo di oggi, lacerato da tanti conflitti e da tante tensioni, i cristiani – ancor prima di parlare del dialogo interreligioso – prima di tutto devono essere fattore di unità, e per diventare elemento di unità all’interno della società devono cercare primariamente l’unione tra di loro. Che è poi la preghiera più ardente di Gesù nel Cenacolo, “che tutti siano uno”, pur nelle loro differenze, come spesso ricorda il Papa. L’unità non è uniformità ma mettere insieme le proprie differenze e farle convergere in un arricchimento comune”.

L’incontro – su proposta di Padre Bernardo Gianni – si è concluso con un “fuori programma”: al termine degli interventi, dopo un minuto di silenzio e raccoglimento, la delegazione guidata da Karekin II ha intonato un canto in lingua armena, rivolta all’altare della Basilica. Un inno a cui ha fatto eco il “Regina Coeli” armonizzato dalle voci dei monaci benedettini di San Miniato.

Il Festival delle Religioni è ideato e curato Francesca Campana Comparini, è organizzato dall’Associazione Luogo d’Incontro ed ha ricevuto il “Fiorino d’Oro”. L’iniziativa è stata copromossa dal Comune di Firenze e ha concluso il programma del Millenario di San Miniato al Monte. La rassegna è stata resa possibile dal contributo di Fondazione CR Firenze e dal sostegno di Intesa Sanpaolo.

Riprese video e foto di Franco Mariani.

Franco Mariani

Od broja 247 – Anno VI del 8/5/2019

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