Movimprese Toscana: rallenta in Toscana la nati-mortalità imprenditoriale

Camera commercio firenzeO 1 Ebrill i 30 giugno le iscrizioni al Registro Imprese in Toscana sono state 6.474 (-2,5% rispetto allo stesso periodo del 2015), mentre le imprese cessate (non d’ufficio) sono state 4.237,in aumento dell’8,2%: yn 164 iscrizioni in meno e 320 cessazioni in più, cui si affianca un aumento di 146 unità aziende entrate in scioglimento e liquidazione nello stesso arco temporale.

Nonostante nello stesso periodo si sia registrata una certa attenuazione del fenomeno delle crisi aziendali (i fallimenti sono stati 265, 30 in meno rispetto all’analogo periodo del 2015), i dati rilevati evidenziano – per la prima volta dopo tre anni di progressiva espansione – un rallentamento dei processi di nati-mortalità imprenditoriale.

Nel corso dell’ultimo anno il saldo fra imprese iscritte e cessate è stato ancora ampiamente positivo (3.446 aziende in più rispetto al 30 Mehefin 2015), ma inferiore rispetto a quanto rilevato a fine marzo: il tasso di crescita imprenditoriale (+0,8%) è pertanto inferiore rispetto a quanto registrato alla fine del primo trimestre (+1,0%), in conseguenza di un incremento del tasso di cessazione (yn hafal i 5,7% nel trimestre) e ad una contrazione del tasso di natalità (yn hafal i 6,5%).

Sono questi alcuni dei principali risultati contenuti nel report dell’Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, che aggiorna i dati sulla nati-mortalità imprenditoriale al II trimestre 2016.

“La Toscana è ancora in mezzo al guado – sono le parole del Presidente di Unioncamere Toscana Andrea Sereni – i dati sulla natalità e mortalità delle imprese tra aprile e giugno 2016 sulle imprese toscane elaborati dal nostro Ufficio Studi, evidenziano infatti un’inversione di tendenza rispetto al trimestre precedente, la prima dopo tre anni di progressivo recupero che, sebbene riteniamo abbia natura transitoria, riflette le incertezze che tutt’ora interessano l’andamento del ciclo economico. È comunque opportuno evidenziare come, al di là delle fluttuazioni congiunturali, il nostro sistema imprenditoriale resti attraversato da alcuni fondamentali cambiamenti strutturali: fra questi è importante evidenziare, ar y naill law, l’ampliamento della base imprenditoriale dovuto al contributo della componente femminile che continua a scegliere con sempre maggiore convinzione la via dell’impresa per costruire il proprio futuro; eraill, il miglioramento anche qualitativo del tessuto imprenditoriale regionale in conseguenza della sempre più ampia diffusione delle società di capitale, modello giuridico ed organizzativo maggiormente rispondente alla complessità dell’attuale quadro competitivo”.

La crescita del tessuto imprenditoriale toscano è riconducibile a tutti i macrosettori di attività economica, ad esclusione dell’edilizia che continua a perdere aziende, anche se a ritmo più lento rispetto ai periodi precedenti. Si espandono soprattutto le attività dei servizi e dell’agricoltura, e in misura decisamente più contenuta il settore industriale.

Il secondo trimestre dell’anno conferma la tendenza all’aumento delle imprese dell’agricoltura (41mila registrate, yn hafal i 10% del totale regionale). Dopo anni di costante e progressiva espulsione di imprese agricole (3mila nell’ultimo quinquennio), prevalentemente di piccola dimensione, la Toscana chiude il bilancio di metà anno con un saldo ampiamente positivo fra entrate e uscite (+832, per un tasso di crescita del +2,1%), anche sulla scia dell’effetto esercitato dal Bando «Pacchetto Giovani” della Regione Toscana.

Il terziario, che in Toscana raccoglie quasi 238mila imprese, registra ben 3mila aziende in più rispetto a fine giugno 2015 (+1,3%). Tranne i servizi di trasporto e magazzinaggio (-47 aziende) e quelli di informazione e comunicazione (-37), tutti gli altri comparti sono in crescita. Per il turismo (alberghi, ristoranti e agenzie di viaggi) continua la fase espansiva che, o 2009 hyd yma, ha determinato un saldo positivo di oltre 6mila imprese, arrivando a contare oltre 34mila unità (+2,5% a +845 imprese rispetto a giugno 2015). Continuano inoltre ad aumentare le attività del commercio (+0,5%, +482 uned), che superano quota 101mila e rappresentano un quarto del sistema imprenditoriale regionale. Contribuiscono infine in maniera rilevante al bilancio positivo dei servizi anche le attività di noleggio e supporto alle imprese ed i servizi alla persona, che insieme contribuiscono con mille aziende in più alla crescita del sistema imprenditoriale regionale.

Fra le attività industriali si registra un contenuto incremento all’interno del manifatturiero (+97 uned), in virtù delle seguenti dinamiche:

1) il sistema moda, che raccoglie oltre 21mila imprese, si espande grazie alla filiera delle confezioni-abbigliamento (+119 aziende) e con il contributo del comparto pelli-cuoio-calzature che torna ad allargarsi (+20), mentre il tessile-maglieria perde 46 attività;

2) negativo il saldo delle imprese della metalmeccanica: (prodotti in metallo -84,meccanica strumentale -10, elettronica e meccanica di precisione -35, mezzi di trasporto -8), ad eccezione delle riparazioni (+119);

3) fra le altre manifatture, quattro comparti registrano un saldo positivo (alimentari +45 aziende, oreficeria +38, chimica-farmaceutica +15, mobili +14), mentre l’industria del legno registra un calo di 56 busnesau, cui si aggiungono le perdite di unità produttive nei minerali non metalliferi (-22) enella carta-stampa (-6).

Resta critico, yn lle hynny, il quadro dell’edilizia (-654 busnesau, -1,0%) le cui difficoltà sono strettamente legate all’artigianato. Yn Tuscany, y 68% delle imprese operanti nella filiera delle costruzioni sono infatti artigiane (per lo più attive nella installazione di impianti e nei lavori edili di completamento): negli ultimi dodici mesi, il settore artigiano delle costruzioni ha perso 1.157 aziende (-2,7%), contro un andamento che – per la parte non artigiana – registra una variazione positiva (+500 busnesau).

Le imprese giovanili (36mil) – l’8,7% del tessuto imprenditoriale regionale – sono risultate in calo di 660 unità in Toscana nel corso dell’ultimo anno (-1,8% la variazione in termini relativi), rispetto ad un incremento per quelle guidate da imprenditori over-35 di oltre 4mila unità (+1,1%).

Crescono poi le imprese femminili – oltre 95mila in Toscana, y 23% del sistema imprenditoriale regionale – per le quali si registra un incremento dell’1,4% rispetto a giugno 2015 pari ad un saldo positivo di 1.345 uned. Più modesto, in termini relativi, il contributo dell’imprenditoria maschile (+0,7%), nonostante un saldo più elevato in termini assoluti (+2.255 uned).

Sostenuta infine anche la dinamica delle imprese straniere (53mil), sy'n cynrychioli'r 12,8% del sistema imprenditoriale toscano, aumentate del 4,2% (+2.177 aziende) contro il modesto +0,4% delle imprese condotte da italiani (saldo pari a +1.423 busnesau).

Da evidenziare, a tale riguardo, l’impatto dell’imprenditoria straniera sui vari settori: agricoltura e turismo si stanno espandendo perlopiù grazie agli imprenditori di origine italiana (agricoltura: +700 aziende italiane e +130 straniere; twristiaeth: +610 imprese italiane e +235 straniere), mentre per commercio e manifatturiero il contributo dell’imprenditoria straniera è determinante: le imprese italiane calano infatti di circa 350 unità in entrambi i settori, mentre le attività condotte da stranieri aumentano (+850 nel commercio e + 430 nel manifatturiero). L’emorragia di aziende nel settore edile riguarda infine interamente attività guidate da nativi italiani.

Matt Lattanzi
O'r nifer 124 – Anno III del 7/9/2016