Napoleon Bonaparte nyob Florence: Tus duab cim qhia Lily ntawm cov municipality uas hloov thiab lub npe ntawm Bonnes Ville

On the occasion of tus kuav rov qab txog txoj cai ntawm Napoleonic lub 1811 uas lub nroog Florence tiv thaiv kab mob lub npe ntawm lub "Bonnes villes" ntawm tus faj tim teb chaws thiab nyob rau hauv ib ntawm yug Napoleon Bonaparte 250th, Hnub vas xaum 18 Lub ib hlis ntuj, Nyob rau hauv cov cuab ntawm caj npab hauv lub Palazzo Vecchio, sablaj "Napoleon Bonaparte nyob Florence. Il Giglio e le ‘Bonnes Villes’”.

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha presieduto l’appuntamento al quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, il Presidente del Souvenir Napoléonien Christian Bourdeille, Charles Bonaparte discendente da Girolamo Bonaparte, fratello dell’imperatore Napoleone I e Presidente della Federazione Europea delle Città di Storia Napoleonica, il Direttore della Federazione Europea delle città napoleoniche Jacques Mattei, lo storico Zeffiro Ciuffoletti, il coordinatore del Souvenir Napoléonien per l’Italia Alessandro Guadagni, il Presidente degli Amici del Museo Stibbert Alessandro Del Taglia, il Direttore del Museo Stibbert Enrico Colle.

Il Convegno segna l’occasione per riscoprire una pagina dimenticata della storia fiorentina che, oltre ai fasti medicei, il sapere e la magnificenza della produzione umanistica e rinascimentale, l’importanza degli Asburgo-Lorena, ha avuto un breve ma intenso periodo della propria storia determinato dall’annessione, ntawm 1808 al 1814, all’Impero francese di Napoleone I.

Non fu certo secondario lo spirito innovativo col quale Firenze e la Toscana furono governate in quegli anni da Elisa Bonaparte, sorella dell’Imperatore dei francesi e Granduchessa di Toscana e le trasformazioni politico-sociali e culturali che ne derivarono portarono Firenze e la Toscana al livello di progresso del “mondo nuovo” che la Francia rivoluzionaria ed imperiale apriva come opportunità ai popoli d’Europa. Florence, in quegli anni, non fu certo città considerata secondaria ed il Decreto imperiale del 1811 col quale le venne attribuito lo status di “Bonnes Villes” la inserì nel novero delle maggiori città dell’Impero.

Certo Napoleone non tenne conto del grande attaccamento dei fiorentini alle proprie tradizioni ed al proprio simbolo ed il decreto non venne bene accolto proprio perché la città avrebbe dovuto sostituire lo storico giglio col blasone standardizzato col quale venivano riconosciute le Bonnes villes imperiali.

Ci fu una bella levata di scudi ed il decreto fu disatteso in questa sua parte prescrittiva restò, ho, custodito in Palazzo Vecchio e sopravvisse alla caduta dell’Impero ed a tutti i mutamenti di governo del secolo successivo.

Nell’ottobre del 1902 venne rimosso e consegnato in custodia al Bibliotecario comunale che, allarmato delle precarie condizioni in cui versava l’importante documento, ormai quasi illeggibile per l’esposizione ai raggi solari, chiese al prof. Isidoro del Lungo il parere su un possibile primo restauro che si limitò poi solo ad una fedele trascrizione del testo.

Il Decreto, successivamente, restò affidato in custodia al Museo Stibbert.

Hnub no, thaum kawg, questo importante documento della storia di Firenze recuperato a cura dell’Associazione Amici del Museo Stibbert e del Souvenir Napoleonien viene riportato alla luce sperando che questo serva ad accendere un nuovo interesse per un periodo della storia di Firenze, quello imperiale, spesso sottovalutato e conosciuto solo nella ristretta cerchia degli storici e degli appassionati di storia.

Video footage thiab cov duab Jaime Macias.

Frank Mariani
Los ntawm cov xov tooj 279 – Xyoo VII 22/1/2020

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