Omaggio della città di Firenze alla Madonna per la solennità dell’8 dicembre

Lo scorso 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione, alla Loggia del Bigallo, a Firenze, in Piazza del Duomo, il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, ha presieduto il tradizionale omaggio alla Madonna.

Alla cerimonia era presente il Sindaco di Firenze Dario Nardella.

Questo il testo della preghiera scritta dal Cardinale Betori.

Beata Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra, Firenze torna a te mentre ti venera con il titolo di Immacolata, e a te presentiamo la vita, le attese e le necessità della città e di tutta l’Arcidiocesi.

Poniamo sotto il tuo materno sguardo la vita tutta della nostra gente, avendo particolare cura dei suoi momenti estremi, quelli più delicati del suo inizio e della sua fine, perché in essi sia sempre rispettata la dignità propria della persona umana.

Ma non minore preoccupazione sentiamo per la diffusa perdita di speranza che frena il nostro cammino. Sono finiti i tempi dell’individualismo ambizioso che tanto male ha fatto alla nostra società, allentandone i legami e colpendo in particolare la sua cellula fondamentale, la famiglia, luogo di compensazione degli squilibri personali e sociali, e ospedale per le nostre fragilità. Ma al diffuso mito dell’affermazione di sé, che ha ingannato tanti e ha creato solo disillusioni e magari fatto scivolare in dipendenze di vari tipi, non è subentrato una più equilibrata ricerca di incontro e di relazione, bensì una frequente sensazione di abbandono, di solitudine, di sfiducia. Ne sono segni evidenti l’invecchiamento demografico che rende l’intera società più fragile, la diffusione di sacche di povertà e di disagio che ormai emergono in tutti quartieri, la mancanza di senso che rende vuota e amara la vita di molti.

Ti chiediamo, Vergine Maria, di intercedere per noi perché il tuo Figlio sia più presente nella nostra comunità, come un riferimento di piena umanità che dia orizzonte alla vita di tutti e ne orienti il cammino. Anche se si fa di tutto per oscurarne la presenza, fino a banalizzarne il Natale quasi sia un giorno come tutti, buono per fare affari, offrendo ulteriori occasioni di consumo.

Abbiamo invece bisogno di tener viva la memoria di Gesù e di riconoscerne l’assoluta unicità. Abbiamo bisogno di riscoprire in Gesù l’uomo nuovo, che i nostri antichi vollero far rinascere nella cultura del loro tempo e che noi, loro eredi, dobbiamo sapere riproporre agli uomini e alle donne del nostro tempo. Le coordinate ce le ha offerte due anni fa Papa Francesco nella nostra cattedrale, mostrandoci in Gesù l’immagine e la sorgente dell’umiltà, del disinteresse e della beatitudine e indicandoci in queste virtù le forme di una vita piena di significato e capace di offrire futuro.

In questo futuro abbiamo bisogno di includere tutti, a cominciare dagli ultimi, come lo stesso Papa ci ha recentemente ricordato nella Giornata Mondiale dei Poveri. Egli ci ha segnalato che la povertà oggi «ci interpella ogni giorno con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigionia, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’ignoranza e dall’analfabetismo, dall’emergenza sanitaria e dalla mancanza di lavoro, dalle tratte e dalle schiavitù, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata». E il Papa ci ha chiesto di avvicinare queste situazioni di povertà con un preciso atteggiamento: «un vero incontro con i poveri e […] una condivisione che diventi stile di vita».

Un futuro che abbia consistenza e che sia di tutti ha bisogno di un nuovo legame sociale, capace di spezzare il senso di abbandono da cui scaturiscono ostilità, astio, malanimo.

Tu stessa o Maria ce lo insegni, mostrando nel tuo manto la strada per farci carico gli uni degli altri e che riassumi nei verbi delle opere di misericordia: visito, poto, cibo, redimo, tego, colligo e condo. Sia la misericordia la strada antica e nuova di questa città.

A te, Maria, chiediamo protezione e, come il dono della grazia divina ti preservò da ogni male fin dal tuo concepimento, la stessa grazia venga in nostro soccorso e ci renda testimoni dell’Amore che ti ha scelta e resa gloriosa per l’intera umanità.

Amen.

Riprese video di Franco Mariani.

Franco Mariani
Dal numero 184 – Anno IV del 13/12/2017