Palloncini, molle e scivoli: le case antisismiche secondo i bambini

IMG_6781Case con le molle, con palloncini-salvagente o con lo scivolo di emergenza, ma anche “cupole” e “palafitte”. Sono alcune delle idee e dei progetti di abitazioni antisismiche realizzati dagli alunni delle scuole che hanno preso parte all’iniziativa “Architetto per un giorno” e che l hanno ricevuto dalle mani del vicesindaco Cristina Giachi l’attestato di “Architetto per un giorno”.

La giornata conclusiva del ciclo di incontri dedicati alla formazione dei giovani cittadini sui comportamenti idonei in caso di terremoto, organizzato da Ordine e Fondazione Architetti Firenze nelle scuole primarie e secondarie, nell’ambito del progetto Chiavi della Città del Comune di Firenze, si è tenuta alla Palazzina Reale, sede dell’Ordine degli Architetti di Firenze, alla presenza degli studenti delle scuole primarie Rodari e Salviati.

Per l’occasione sono stati esposti i progetti e gli elaborati prodotti dai ragazzi durante il ciclo formativo in tema “Progetta la tua casa antisismica” o “La terra e il terremoto”. Non solo case antisismiche: tra i piccoli architetti in erba c’è anche chi ha “progettato” abitazioni antincendio e antiuragano.

“Ora ne sapete anche più dei vostri genitori, avete una competenza importante, i bambini le cose le imparano e le comprendono a fondo e possono aiutare anche le persone più grandi”, ha detto agli alunni presenti Tommaso Rossi Fioravanti, presidente della Fondazione Architetti Firenze, che ha partecipato all’iniziativa insieme al vicepresidente dell’Ordine Luca Franceschini e ai componenti della Commissione emergenza sismica.

Il progetto di prevenzione sismica nelle scuole va avanti da tre anni e ha coinvolto finora più di 2.500 ragazzi.

Per l’anno scolastico 2016/2017 l’iniziativa ha visto la partecipazione degli alunni di 33 classi tra Firenze e Sesto Fiorentino.

Durante l’anno scolastico i ragazzi vengono formati sul rischio sismico e sul comportamento da tenere durante e dopo un terremoto (dove ripararsi in caso di scossa e perché, qual è il piano di evacuazione della scuola, ecc.) attraverso lezioni ma soprattutto giochi ed esperimenti interattivi. L’obiettivo è anche quello di rendere i più piccoli “ambasciatori della sicurezza” e delle buone pratiche nelle proprie famiglie.

Mattia Lattanzi
Dal numero 160 – Anno IV del 24/5/2017

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