Påske 2018: colombe pasquali + 10% stabili le uova di cioccolato, ma attenti rapporto prezzi-qualità

Uovo e colomba PasqualePer la Pasqua 2018 anche la tradizione si misura con il portafoglio, tuttavia i consumatori si fanno sempre più attenti alla qualità.

Così i prodotti artigianali, pur faticosamente, mantengono le posizioni e nonostante il ridotto potere di acquisto, conquistano il cliente attento grazie al gusto e alla qualità.

Magari si compra un po’ meno, ma si compra meglio e più a ridosso delle festività.

“Se il consumatore effettua la propria scelta basandosi soltanto sulla differenza di prezzo tra prodotto artigianale e prodotto industriale – osserva Fabrizio Piervenanzi Presidente di Confartigianato Alimentazione Toscana – rischia di preferire una seconda scelta, trascurando aspetti importanti che fanno la differenza: i produttori artigiani non solo impiegano materie prime di alta qualità, ma riescono a realizzare creazioni che sono spesso pezzi unici per la particolarità delle decorazioni interamente fatte a mano, per l’originalità del confezionamento e per la possibilità di personalizzare i propri prodotti, inserendo nel caso delle uova di cioccolato, le sorprese scelte dal cliente”.

“Il consumatore è più consapevole, sa scegliere in base alla qualità ed è informato”, commenta Marco Sgrilli della pasticceria “Caroti Sgrilli” di via Scialoja.

Le scelte di consumo sono quindi ben indirizzate e anche la disponibilità di spesa aumenta per avere un prodotto che sia buono e che non faccia male alla salute: per una colomba artigianale il prezzo in media è di 20 euro al chilo, 25 euro invece è quello per un uovo al cioccolato artigianale da 400 grammi.

“Le colombe artigianali hanno 36 ore di lavorazione, in pratica ci vogliono due giorni per prepararla”, spiega Sgrilli.

Secondo le rilevazione di Confartigianato gli acquisti si concentreranno a ridosso delle festività, come accade da diversi anni a questa parte.

“L’aumento delle preferenze dei consumatori verso il prodotto artigianale è un buon segnale, vince la qualità – commenta Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato imprese Firenze – È palese la differenza tra un prodotto fresco e preparato con materie prime di qualità a ridosso delle festività pasquali e uno industriale confezionato mesi e mesi prima. Spendere un po’ di più per avere un prodotto che non è solo migliore, ma sostanzialmente diverso. Basta leggere le etichette per giustificare il prezzo e questo il consumatore lo sa bene”.

Il cioccolato artigianale piace tutto l’anno come rivela un rapporto di Confartigianato secondo il quale gli Italiani spendono in un anno almeno 70 Euro a Famiglia.

Ad esempio il nostro cioccolato ha visto anche un boom di vendite all’estero: negli ultimi anni sono cresciute del 3,9% e hanno raggiunto il valore di 1,5 miliardi di euro.

Tra i paesi maggiormente attratti dal cioccolato nostrano ci sono Arabia Saudita, Australia, USA e Francia.

“Per ogni domanda sugli ingredienti e sui metodi di lavorazione – continua Piervenanzi – il produttore artigiano è sempre a disposizione per rispondere e soddisfare le richieste del consumatore. Foruten, c’è differenza tra la freschezza del prodotto artigianale realizzato nell’imminenza della Pasqua e quello industriale, prodotto qualche mese prima, stoccato e consegnato nei mesi successivi, ai vari canali di distribuzione. Da tutti questi aspetti deriva la differenza di prezzo tra l’uovo di cioccolato o la colomba pasquale realizzati artigianalmente rispetto a quelli della grande industria: sintetizzando, prezzi diversi per prodotti diversi”.

Ma a volte ci si può imbattere in qualche sorpresa sui prezzi:”Omtrent 40 euro al kg per l’uovo di cioccolato e tra i 13 e jeg 18 euro per la colomba pasquale – conclude Piervenanzi – Leggendo semplicemente le etichette, si può scoprire che prodotti simili e quindi non uguali in termini di qualità, proposti dall’industria, vengono venduti al doppio e anche più, del valore di quelli artigianali. Preferire i prodotti artigianali in definitiva, vuol dire acquistare consapevolmente presso i laboratori sotto casa, il prodotto che si vuole, come lo si vuole e salvaguardare saperi, mestieri, attività e posti di lavoro dei nostri territori”.

Invece per Confcommercio Toscana “la tradizione delle uova di Pasqua resiste nelle case dei toscani, ma spesso viene rivisitata in base alle esigenze alimentari di ogni persona. E questo permette di bypassare alcuni problemi di intolleranze o allergie”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

“Per le occasioni speciali come la Pasqua – prosegue Marinoni – la gente premia la qualità, è attenta ai valori organolettici dei prodotti e ama sempre di più il cioccolato fondente, che per certi versi è anche il più salutare, anche se poi per i bambini quello al latte è un must. C’è chi chiede spiegazioni sulla provenienza del cacao e qualcuno fra i clienti più aggiornati mostra preferenze per il cacao di provenienza unica, ovvero che viene dalla medesima piantagione”.

Per quanto riguarda le vendite, le previsioni sono piuttosto ottimistiche. Gli operatori un po’ ovunque (Florence, Siena, Arezzo, Lucca, Pisa, Pistoia) prevedono un incremento rispetto allo scorso anno, før +5%.

Sulla costa sono invece più cauti: a Grosseto e Livorno, for eksempel, qualcuno prevede un calo rispetto al 2017, un po’ per il perdurare della crisi dei consumi, un po’ forse anche per il maltempo.

“È ancora presto però per dirlo - ammette il direttore della Confcommercio Toscanadi sicuro, quest’anno gli ordini sono partiti un po’ più lenti. Colpa forse del meteo, con il ritorno del freddo che finora non ha motivato al clima di festa. Mancano comunque ancora alcuni giorni alla Pasqua, quelli decisivi in cui il mercato in genere si vivacizza”.

Michael Lattanzi
Av hvor 197 – Anno V del 28/3/2018