Ritornano a Firenze dopo 51 anni i Carabinieri Alluvionati e Angeli del Fango

Après 50 années, l’anno scorso, in occasione del 50 anniversario dell’Alluvione di Firenze del 4 Novembre 1966, par 700 che erano, dans 100 ritornarono a Firenze per la prima volta da quando avevano operato a tutela della città e degli stessi fiorentini alluvionati, vigilando sulla loro sicurezza h 24 per oltre un mese.

Sono gli Allievi del 59 Corso Sottufficiali dei Carabinieri che nel 1966 studiavano nella Scuola situata in Piazza Stazione, à Florence, e che furono anche loro alluvionati.

Oggi sono nuovamente ritornati a Firenze, per rinsaldare i vincoli che ormai li legano indissolubilmente con la nostra città perché anche loro, come i fiorentini dell’epoca, subirono tutti i disagi degli alluvionati, ma non per questo non lesinarono il loro aiuto alla città e ai loro “compaesani”, in quanto, studenti a Firenze, si sentivano fiorentini di adozione, più ancora legati a loro per la comune tragedia vissuta.

Una storia, la loro storia, quella dei giovani Allievi Sottufficiali Carabinieri di Piazza Stazione che per 50 anni non è mai stata raccontata nei libri sull’Alluvione, e ne sono stati scritti diversi in mezzo secolo, almeno fino a quando i due giornalisti, Franco Mariani, storico dell’Alluvione, e Mattia Lattanzi, per la prima volta hanno raccolto meticolosamente tutte le loro storie di quei giorni drammatici, raccontandole nel libro “Firenze 1966:l’Alluvione. Risorgere dal fango” edito da Giunti.

I giovani Carabinieri di allora, che all’epoca avevano tra i 18 e i 25 années, Après 51 années, con sulle spalle mezzo secolo, nonostante gli acciacchi dell’età, dopo un anno hanno voluto rinsaldare il loro carisma fiorentino.

Du jeudi 26 e fino a domenica 29 hanno respirato nuovamente quell’aria fiorentina che si è impressa, assieme alla melma, al fango, all’umidità e soprattutto ai morsi della fame di 51 anni fa e che li hanno, non solo accompagnati nel loro servizio ai cittadini, ma che li hanno anche temprati e fortificati come uomini.

E se l’hanno scorso sono stati quasi ignorati dalle Autorità cittadine durante le celebrazioni ufficiali, cette année, anniversario della loro definitiva partenza 50 anni fa dalla città del Giglio, per le varie destinazioni nelle caserme di tutta Italia per iniziare il loro servizio effettivo nell’Arma, sono tornati alla chetichella – anche perché il Comune li bistrattò facendogli pagare la tassa di soggiorno, pari a 3mila euro, che invece non avrebbero dovuto pagare in quanto ex Angeli del Fango, così come deliberato per il 50° dal Sindaco di Firenze – pur tuttavia non rinunciando a far visita alla loro ex Scuola, anche se non più ubicata nei vecchi locali della Caserma Mameli, in Piazza Stazione, ora quasi tutta ritornata in mano al Comune di Firenze.

Venerdì mattina hanno visitato la Caserma Baldissera, sede del Comando Regionale dei Carabinieri, et puis, prelevati da un pullman militare, sono stati portati alla nuova Scuola dei Carabinieri di Castello, dove sono stati ricevuti con tutti gli onori dall’attuale Comandante della Scuola, il Generale Gianfranco Cavallo, che li ha inviati, l’anno scorso, a ritornare a Firenze proprio per farli ancora una volta sentire “a casa”.

Anche il Generale Emanuele Saltalamacchia, Comandante della Regione Carabinieri della Toscana, li ha ricevuti al pomeriggio, nella sede del Comando Regionale dell’Arma, alla Caserma Baldissera, assieme all’Ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Colonnello Salvatore Scafuri

Certo dopo 50 anni la stessa Scuola, come l’Arma stessa, si è evoluta ed oggi l’addestramento delle nuove leve dei Sottufficiali dei Carabinieri è diversa rispetto a quella che hanno ricevuto loro, tuttavia i sentimenti sono gli stessi e così i giovani di allora, oggi veterani della vita, si rivedono da giovani negli occhi e nelle uniformi dei nuovi giovani Allievi Carabinieri.

Sabato hanno concluso la visita rendendo omaggio ai 3 Carabinieri martiri di Fiesole deponendo ai piedi del monumento a loro dedicato un mazzo di fiori tricolori alla presenza del Generale Emanuele Saltalamacchia, Comandante della Regione Carabinieri della Toscana, all’Ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Colonnello Salvatore Scafuri, e del Sindaco di Fiesole Anna Ravoni.

Il Sindaco di Fiesole, Anna Ravoni, ha così postato sul suo profilo Facebook: "Et’ stato emozionante parlare con questi Carabinieri in pensione, provenienti da varie parti d’Italia, qui 51 anni fa erano a Firenze alla Scuola Sottufficiali e si sono trovati ad aiutare la città in uno dei momenti più tragici della sua storia. Ed è stato un gesto bellissimo, da parte loro, quello di voler venire a Fiesole, a rendere omaggio ai nostri tre Carabinieri martiri. La presenza di tutte le autorità militari in servizio e in congedo, ha impreziosito la mattinata e il ricordo. Grazie a tutti voi e grazie al giornalista Franco Mariani, storico dell’alluvione, per le foto e per i racconti che ha riportato di quei tragici giorni”.

Questa invece la nota stampa ufficiale diramata dal Comune di Fiesole: “Gli allievi del 59° Corso Sottufficiali dei Carabinieri che nel 1966 studiavano alla Scuola Sottufficiali in Piazza Stazione a Firenze e che aiutarono Firenze durante i giorni duri dell’alluvione, facendo così parte in modo importante di quel gruppo di giovani conosciuti come “Angeli del fango”, sono venuti stamani a Fiesole, a rendere omaggio ai tre Carabinieri martiri. Hanno deposto un mazzo di fiori al monumento che ricorda il sacrificio dei tre giovani Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti e hanno ascoltato dalla voce del Comandante Regionale Generale Emanuele Saltalamacchia il ricordo dei tre giovani Carabinieri a cui Fiesole è tanto legata. E’ stata una cerimonia breve, ma intensa, alla presenza del Comandante Regionale Emanuele Saltalamacchia, del Comandante Provinciale Colonnello Giuseppe De Liso, del Comandante della Compagnia di Firenze Giuseppe Pontillo, del Comandante della Stazione di Fiesole Maresciallo Marco Pugliesi , dell’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Colonnello Salvatore Scafuri e dei rappresentanti della Sezione di Fiesole della stessa Associazione che insieme al Sindaco Anna Ravoni hanno accompagnato i Carabinieri Angeli del fango nell’omaggio ai tre giovani martiri. E’ stato anche il modo per far conoscere a Fiesole la loro storia di angeli del fango, storia rimasta fino ad oggi un po’ nell’ombra. En effet, non è molto noto che anche questo valoroso battaglione di allievi Sottufficiali hanno aiutato Firenze in quel momento tragico della sua storia e, au contraire, sono stati i primi ad arrivare, in quanto la loro stessa Scuola è stata alluvionata ed erano quindi sul posto e si sentivano parte di quella tragedia”.

Se pur fedeli al motto “Usi Obbedir Tacendo”, tuttavia, prima che tutti loro scompaiano del tutto, e anche in memoria dei loro Compagni, che li hanno lasciati nel tempo, ritengono che sia doveroso che la loro storia si sappia, e che dopo 50 anni anche la città non perda memoria – anche attraverso l’apposizione di una lapide – del loro operato per i fiorentini, da fiorentini di adozione.

Domenica mattina sono ripartiti alla volta delle loro abitazioni, continuando a portare Firenze nel loro cuore, con la speranza di ritornarvi molto presto per l’inaugurazione di una lapide che ricordi quanto da loro fatto e vissuto in quel drammatico 1966.

Riprese video e foto di Franco Mariani.

Michael Lattanzi
Par le nombre 178 – Anno IV del 01 /11/2017

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