Un cantiere “trasparente” per il restauro del Marzocco sull’Arengario

Marzocco in restauroAl via l’intervento di restauro della copia del Marzocco posta sull’Arengario di Palazzo Vecchio. Il cantiere è allestito con materiali “trasparenti” per motivi di sicurezza e per dar modo a turisti e curiosi di osservare i restauratori all’opera. I lavori dureranno un mese e costeranno 10.500 euro, finanziati da Associazione Amici dei Bandierai degli Uffizi A.S.D., Enel Spa e La Marzocco srl. Questo restauro rientra nel progetto “Florence I Care” che, approvato dal Comune nel 2011, prevede la ricerca di sponsorizzazioni per interventi di restauro e/o manutenzione straordinaria sui beni culturali di proprietà comunale.

Il Marzocco è una copia dell’originale di Donatello (temen maujud ing 1419-1420), definitivamente trasferito al Museo del Bargello dal 1865. La statua raffigura un leone araldico che poggia una zampa su uno scudo (in questo caso lo stemma di Firenze col giglio fiorentino): questa particolare rappresentazione era infatti sin dal medioevo simbolo della città e il leone era il suo animale totemico. Il monumento è costituito da due parti: la scultura rappresentante il leone con lo scudo (pietra serena e marmo) e l’elaborato basamento (struttura in conglomerato cementizio con finitura a cemento bianco). La scultura e il basamento appaiono oggi deteriorati e presentano cretti e mancanze, mentre nelle zone più esposte agli agenti atmosferici sono visibili muschi e flora di varia natura.

L’intervento, curato dalla Direzione Servizi Tecnici, inizierà con una rimozione a secco dei depositi superficiali e successivamente attraverso una prepulitura sarà effettuato un preconsolidamento delle porzioni instabili. Seguiranno una disinfezione tramite l’applicazione di prodotto biocida e una pulitura delle superfici lapidee. Dopo la verifica di tutte le stuccature esistenti e la rimozione con mezzi meccanici di quelle ormai prive di funzionalità conservativa o estetica, saranno effettuate nuove stuccature con malta in presenza di microfessurazioni e piccole porzioni mancanti. L’intervento si concluderà con un consolidamento superficiale ed una protezione finale delle superfici lapidee.

Matt Lattanzi
Saka nomer 106 – Anno III del 06/4/2016