YEES DUAB KOM: tus thawj zaug rau lub yim hli ntuj kev Cardinal Betori mus xauj tshiab archive Basilica San Lorenzo

Lub koob yees duab del settinale La Terrazza di Michelangelo, heev dua lwm yam, presenta le immagini video della prima visita del Cardinale Giuseppe Betori, Archbishop of Florence, ai nuovi locali dell’Archivio storico della Basilica di San Lorenzo, rau 10 Lub yim hli ntuj 2018.

L’inaugurazione ufficiale, per mano del Cardinale Betori, si terrà il 27 Cuaj hlis tom 18.

Complessivamente l’Archivio della Basilica di san Lorenzo è costituito allo stato attuale da circa 10.000 unità di cui 1180 Scrolls, tsis tas li ntawd 2000 duab, ib qho tseem ceeb heev tom qab suab paj nruas yog qhov 32 bellissimi corali miniati ed una piccola biblioteca.

L’imponente complesso documentario è formato da documenti che vanno dal IX secolo fino ai nostri giorni ed è uno dei più importanti archivi ecclesiastici della Arcidiocesi di Firenze; hanno concorso alla sua costituzione oltre al Capitolo e alla Parrocchia anche altri enti di natura sia pubblica, quali ad esempio compagnie laicali e clericali (Confraternita delle Sacre Stimate, Confraternita di S. Anna, Opera dei Cappellani, Scuola dei chierici di San Lorenzo, thiab lwm yam.), e sia privata. Tra questi ultimi sono da ricordare, Piv txwv li,, le carte provenienti da eredità lasciate al Capitolo e alla Parrocchia o ancora quelle private di sacerdoti, canonici e priori di San Lorenzo.

E’ un giacimento culturale di una ricchezza straordinaria in cui ci si può imbattere in diari di famiglie notabili o anche personali, riscoprire la registrazione del funerale della Monna Lisa o riportare alla luce antiche musiche profane cancellate accuratamente per poi riutilizzare i fogli di pergamena su cui erano state annotate per sovrascriverci l’elenco dei beni del Capitolo come è il caso del palinsesto 2211.

Tra i gioielli conservati nell’Archivio di san Lorenzo, oltre agli importanti e bellissimi corali, si possono ricordare i rari e preziosi sigilli e, Thaum kawg, la Sylloge notariorum, un registro del 1688 fatto compilare dal priore Giovan Battista Frescobaldi, in cui sono annotati e accuratamente disegnati i signum tabellionis, cioè il segno che i notai apponevano prima della loro sottoscrizione a garanzia dell’autenticità del documento. Il più antico di questi “marchi” apparteneva ad un notaio attivo nel 1013. Questa è quindi una raccolta interessantissima e piena di potenzialità per intraprendere percorsi di ricerca diversi, come d’altra parte è l’insieme della documentazione di questo straordinario archivio curato nel corso dei secoli da canonici e priori e adesso riaperto al pubblico grazie anche all’impegno, non solo economico, dell’Associazione dei chierici di san Lorenzo.

Video footage thiab cov duab Jaime Macias.

Frank Mariani
Los ntawm cov xov tooj 219 – Xyoo V 26/9/2018

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