Ai Weiwei rau zaub nyob rau hauv Florence

self-portrait-2012-photo-credit-ai-weiwei-studioCon il titolo di “Libero” si è appena aperta la mostra antologica che Firenze ha dedicato al più grande artista cinese contemporaneo.

Le sue grandi opere, tra sperimentazione e provocazione, sono visibili nell’intera sede espositiva di Palazzo Strozzi fino al 22 Lub ib hlis ntuj 2017.

Ai Weiwei è conosciuto a livello mondiale come artista e come simbolo dellalotta per la libertà di espressione, uas, in patria, gli è costata 81 giorni di carcere e l’impedimento a viaggiare e avere contatti con la stampa.

Il suo primo intervento artistico insieme a Herzog e de Meuron, si ha nel 2008 con l’inaugurazione del nuovo stadio olimpico di Pechino. Seguono altri lavori, attraverso i quali può esprimere il suo impegno a livello sociale e politico. Con il suo blog interviene dopo il terremoto di Sichuan, dove morirono circa 6000 cov me nyuam, scrivendo il nome di quasi tutti i bambini periti sotto le macerie, arrivando ad avere 17 milioni di visite e 100 mila contatti al giorno. La censura del governo cadde come una scure sulla sua attività con tante limitazioni personali fino alla prigionia.

La rassegna fiorentina, curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, espone all’esterno del palazzo, sulle bifore rinascimentali, dei gommoni di salvataggio arancioni, per proporre il tema dei migranti che ogni giorno attraversano il mare e le difficoltà per cercare una vita migliore in Europa. Nel cortile è installata l’opera Refraction, composta da una grande ala metallica e di pannelli solari, simbolo della limitazione della libertà.

All’interno di Palazzo Strozzi sono esposte opere che vanno dagli anni ‘80 e ‘90 fino ai grandi lavori del periodo recente con composizioni di ruote di biciclette e sgabelli o i ritratti realizzati in LEGO dei grandi dissidenti della storia, tra cui figurano anche personaggi della storia fiorentina, come Galileo e Leonardo.

Del suo rapporto fra arte e impegno politico Ai Weiwei dice: “Non separo mai la mia arte dalle altre mie attività. C’è un impatto politico nelle mie opere e non smetto di essere artista quando mi occupo di diritti umani. Tutto è arte, tutto è politica”.

L’artista più controverso ha preparato anche due installazioni che saranno collocate negli spazi del Mercato Centrale di Firenze e alla Galleria degli Uffizi.

Cecilia Latches
Los ntawm tus xov tooj 127 – Anno III del 28/9/2016

Ai Weiwei “Libero”
Palazzo Strozzi, mus txog rau 22 Lub ib hlis ntuj 2017
Info +39 055 2645155
www.palazzostrozzi.org
Lub sij hawm: Tutti i giorni 10-20, Thursday 10-23

1_reframe30_study-of-perspective_-florence