Le ditte di pulizia levano i soldi alle scuole: rimettiamo i bidelli

bidelliLe ditte di pulizia, proroga che ti riproroga, ormai diventate, secondo l’Associazione dei Genitori A.Ge, un vero e propriobubbone”, continuano a levare soldi ai progetti per la scuola, ed allora perché non rimettere i vecchi bidelli, dice provocamente l’A.Ge, cosi i 20 milioni di euroserviranno veramente a fare pulizia con nuovi progetti per gli alunni e non per le imprese private.

Noi genitori eravamo da tempo scontenti del servizio e dei costi, figuriamoci adesso che si vanno a intaccare le già poche risorse destinate ad innalzare il livello qualitativo delle scuole”, protesta Rita Manzani Di Goro, presidente A.Ge. Toscana – Il peggio è che si vocifera di proroghe fino a giugno, e allora sì che di fondi per l’autonomia ne resteranno davvero pochi”.

“Sono anni che la nostra Associazione protesta contro i tagli dei bidelli, che costano meno delle ditte di pulizia e offrono un servizio di sorveglianza qualificato, e un primo risultato l’abbiamo ottenuto, con l’allineamento dei contratti al costo dei posti di collaboratore scolastico accantonati, ma queste continue proroghe vanificano tutto”.

Rita Manzani DI Goro Presidente A Ge ToscanaLa situazione toscana è aggravata dal fatto che la ditta aggiudicataria del lotto 3 (Tuscany) del bando nazionale per la pulizia delle scuole, sta fatturando alle scuole l’intero importo erogato dal Ministero (comprese le integrazioni, e perfino senza indicazione delle scuole; e allora c’è da chiedersi: ma chi glielo ha comunicato, e perché?), tuttavia continua a prestare il servizio erogato nel 2013, che in buona parte dei casi è inferiore a quanto adesso contrattualmente dovuto.

”È assolutamente inaccettabile – prosegue Di Goro – che ad esempio ci siano bambini portatori di handicap senza alcuna sorveglianza al piano, solo perché il Ministero ha tagliato il numero dei collaboratori scolastici e la Ditta non effettua il servizio di ausiliariato sottoscritto. Inoltre molte scuole lamentano che i ritardi nell’attivare determinati servizi impediscono la piena fruizione del contratto”.

Nicola Nuti

Ón líon 10 - Bliain mé 19/03/2014