Saldi invernali: in Toscana risale la spesa media

saldi 5A pochi meno di una settimana dall’inizio dei saldi invernali arrivano i primi segnali positivi: le vendite di fine stagione, cominciate in Toscana lo scorso 5 gennaio, confermano i pronostici e la buona tendenza dei consumi che si è avuta nel periodo delle festività natalizie, con numeri in linea con l’andamento degli anni pre-Covid. È quanto dichiara FISMO Confesercenti Toscana Federazione Italiana Settore Moda.

A fare da traino al primo appuntamento commerciale dell’anno sono stati anche i consistenti flussi di visitatori avuti per il ponte dell’Epifania, soprattutto nelle grandi città a forte vocazione turistica.

Forte l’interesse da parte dei consumatori: il 72% degli intervistati toscani si dichiara interessato ad acquistare almeno un capo in saldo, per un budget medio di circa 216 euro a persona.

Ad attendere l’apertura delle vendite di fine stagione sono soprattutto le donne: 3 su 4 sono interessate all’acquisto, contro il 69% degli uomini, e nonostante la crescente concorrenza del web, i saldi rimangono un evento fortemente legato all’esperienza di shopping nei negozi. L’89% dei consumatori toscani che parteciperanno ai saldi acquisterà uno o più prodotti presso un punto vendita fisico, mentre il 59% si rivolgerà all’online.

Quest’anno, in cima ai desideri dei toscani ci sono i maglioni: a progettare di acquistarne è il 63% degli intervistati, una quota quest’anno leggermente superiore a quella dei consumatori interessati alle scarpe (62%), acquisto tradizionale dei saldi invernali.

Seguono, a distanza, l’intimo (indicato dal 41%), gonne e pantaloni (39%), magliette, canottiere e top (35%), camicie e camicette (33%), borse (31%), oltre ad un 30% che proverà a portarsi a casa un capospalla a prezzo scontato.

Il 28% dei consumatori cercherà invece abiti e completi, mentre il 26% approfitterà dei saldi per un nuovo foulard, sciarpa o cappello. Il 22% cercherà invece un’occasione sulla biancheria per la casa. Infine, c’è un 20% che punta ad acquistare in saldo un prodotto di piccola pelletteria (portafogli, portacarte, etc..) e un 18% cinture.

 “Per la prima volta dopo la pandemia, anche in Toscana, come nella restante parte del Paese, si assiste ad un rallentamento delle vendite online: la prima settimana di saldi ha fatto registrare infatti una buona affluenza nei negozi fisici da parte dei consumatori toscani, che premiano la fidelizzazione e l’attenzione verso il cliente dei commercianti – dichiara Marco Rossi, presidente FISMO Confesercenti Toscana - confermata la spesa media prevista a fine dicembre, che supera i 200 euro a persona: auspichiamo che il trend venga confermato anche in questo secondo weekend di saldi”.

Per Confcommercio Toscana invece Resta stabile nell’inverno 2023 il numero dei toscani che acquisterà capi in saldo: sei su dieci. A crescere in maniera decisa sarà invece l’importo medio pro-capite di spesa: 133 euro.

Una cifra ancora lontana dai 160 euro del 2020, ultimo inverno pre-Covid, ma pur sempre in aumento rispetto agli ultimi due anni (119 nel 2022 e 115 nel 2021). In totale, il volume d’affari generato in Toscana dalle vendite di fine stagione, che partiranno il 5 gennaio e dureranno 60 giorni, potrebbe superare i 292milioni di euro, 21 in più dello scorso anno.

 ”Un risultato a prima vista positivo, ma che in realtà nasconde un fattore di crisi. I toscani hanno speso meno durante la stagione normale per calzature e abbigliamento, ora sono pronti a fare acquisti approfittando degli sconti – spiega il presidente di Federmoda-Confcommercio Toscana Paolo Mantovani – tra aumento dei costi energetici, inflazione in salita, preoccupazione per il futuro, questo ultimo scorcio del 2022 non ha certo favorito lo shopping nel settore moda. A rallentare le vendite ci si è messo anche il clima, ancora particolarmente mite ma addirittura quasi estivo fino all’inizio di novembre”.

I negozi della moda interessati al fenomeno saldi sono oltre 26mila in Toscana tra calzature, abbigliamento, pelletterie, articoli sportivi, intimo e tessile. “A dicembre i punti vendita hanno registrato un movimento maggiore, soprattutto nelle città d’arte prese d’assalto dai turisti”, dice Mantovani. E secondo Confcommercio Toscana proprio i turisti, soprattutto quelli stranieri, in alcune località potrebbero spostare l’ago della bilancia aumentando il volume d’affari complessivo.

Confcommercio ricorda ad esercenti e consumatori le principali regole per il corretto svolgimento delle vendite in saldo.  

 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

 2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

 5. Indicazione del prezzo: in Toscana è obbligo del negoziante indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. Non necessaria l’indicazione del prezzo finale risultante dopo lo sconto.

 6. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.


Mattia Lattanzi

Dal numero 414 – Anno X del 11/01/2023