Caro Babbo Natale…
Caro Babbo Natale vorrei raccontarti un sogno, ma più che un sogno un incubo, sai io sogno tantissimo, appoggio la testa sul cuscino e via libera alla fantasia.
Ma questa volta credo di aver esagerato.
Ho sognato che un tizio in Cina invece di mangiarsi una bella carbonara si mangia un pipistrello (che poi, poverini sono animali così carini) e dopo averlo mangiato si ammala di un virus sconosciuto e un sacco di gente si ammala, noi pensiamo che tanto la Cina è lontana, mica arriva da noi il virus, e invece no, ci ammaliano anche noi, anzi siamo i primi, e poi tutta l’Europa e il Mondo intero.
Tutti dobbiamo usare le mascherine e imparare a sorridere con gli occhi e non ci possiamo abbracciare e neanche sfiorarci.
Ci mettono tutti in quarantena, nei supermercati non si trova il lievito di birra, c’è chi ha barattato dei cubetti di lievito e del disinfettante per le mani con una Ferrari, e si è scoperto che gli Italiani odiano le penne lisce, il TG è più triste della morte della mamma di Bambi e passiamo i sabati sera a impastare le pizze aspettando la conferenza del presidente Conte che annuncia un altro mese di lockdown.
E milioni di persone perdono il lavoro e tutto, davvero tutto, passa attraverso una videochiamata e muoiono i nonni di un sacco di gente, in TV danno tutta la saga di Harry Potter, Virus Letale, Contagion e tutte le repliche di Montalbano, e in ogni dove compare la scritta “andrà tutto bene”, anche se era meglio scrivere “andrà tutto così, così”…
Magari è stato un sogno premonitore, se non mi prendono per pazza, potrei avvisare i presidenti di tutto il mondo.
Magari ci salviamo. Che ne pensi, Barba Bianca?
Forse non dovevo bere latte e vodka prima di addormentarmi.
Anyway, da bambina mi è stato detto che chi si comporta bene riceve i tuoi regali. Bene dov’è il mio?
Sai una cosa Mio Caro? Io solo una cosa so con assoluta certezza: che rivoglio la mia vita di prima, che alla resa dei conti, non era affatto male… gluži pretēji.
Per farvi gli auguri, cari lettori, in collaborazione con Paolo Pes, giovane poeta vi dedichiamo questa poesia.
Natale 2020
Un Natale distante, diverso ma sempre intenso, un Natale meno riunito fisicamente, ma niente cancella parenti e famigliari, conoscenti e amici.
L’importante è essere sempre felici, šodien, con i nostri sorrisi e il nostro calore.
Vogliamo annunciarvi un buon Natale con tanto, tantissimo amore.
Non è importante che ora siamo un po’lontani, perché siamo sempre vicini col cuore.
Gli auguri speciali vadano a tutti.
I pensieri brutti li accantoniamo, così non ci pensiamo più.
Con l’umore sempre alto e la positività sempre avanti.
Vi faccio gli auguri più speciali e importanti.
Buone feste a tutti.
Silvana Scano, Paolo Pes
Silvana Scano
Numurs 323 – Anno VII del 23/12/2020
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