Il Tentativo di conservazione sincretica di Fabio Gianni

cop-sincretica - CopiaFabio Gianni, artista plastico e multimediale è al suo esordio letterario.

Fabio non si sente per niente uno scrittore ma ha sentito la necessità di “esternare il non sens” che è legato all’arte, alla sua arte.

Il titolo del libro, pubblicato con Ludovica Greta Editore, è preso dal titolo di un testo critico di Clarissa Ricci  in occasione di una mostra di Amnon Barzel a Roma nel 2003.

Fabio ha la necessità di mantenere vivo lo stato vitale perché agli effetti del sincretismo non è importante a quale credo si appartenga, ma l’effettivo impegno nella ricerca interiore

Se le creazioni di Fabio Gianni, grazie ai vari materiali usati, conferiscono agli oggetti creati un aspetto di reperti di un’archeologia del futuro, con il suo primo libro abbiamo un inversione di rotta, in quanto Fabio scombussolando – almeno ad una prima lettura superficiale – ogni forma letteraria e di comunicazione verbale crea, come nelle sue opere artistiche, grazie ad una raffinata lavorazione (materiale per le sue opere, mentale nel libro) e l’apparente leggerezza dei materiali, trasforma l’ansia (del lettore che si affanna nel capire qualcosa) e l’angoscia del vivere (che poi è la comprensione del messaggio che l’autore vuole comunicare) in uno stato terminale, che vuol tendere – e probabilmente ci è riuscito – alla dinamica condizione vitale.

Non a caso Fabio, con Gigliola Caridi, sua compagna nella vita, come nell’arte, esplorano i componenti di una società agli sgoccioli, dove l’uomo teso verso una perfezione che non può raggiungere è destinato a perire o meglio a non essere

Fabio ha sentito, nel pieno di un periodo forte della sua vita, la necessità di (come dice lui) esternare, ovvero mostrare, parlare, esprimere, esporre, dimostrare, anche denunciare, rivelare, palesare, estrinsecare tutto quello che per lui è una verità; semplice, ma allo stesso tempo difficile da far comprendere agli altri.

Incoerenza e mutevolezza, questi gli “ingredienti” alla base di questo libro e alla base anche della vita di Fabio. Dove l’incoerenza è la mancanza di connessione logica (nelle idee, nel parlare), di uniformità (per esempio nello stile), di coerenza nelle proprie affermazioni o nel modo di procedere, e di fedeltà ai propri principi.

Fabio racconta quindi la forza e la debolezza dell’individuo, l’altruismo e l’egoismo, tentando di tenere in equilibrio gli opposti, condizione che ci dovrebbe essere nella vita di ognuno di noi.

Una prosa incalzante che riesce a rapirti anche se non si sa dove ti possa portare.

La narrazione inizia con un “no sense” per finire con una filosofica interpretazione della vita che ci stupisce.

I personaggi sono come specchi in cui ritrovi tutte le grettezze e le avidità umane, mescolate a creazioni intuitive, bizzarre e quasi inquietanti che alla fine ce li fanno perdonare.

Un libro originale, piacevolmente bizzarro e affascinante.

Mattia Lattanzi

Dal numero 39 – Anno I del 12/11/2014

Libro Fabio  Gianni