“Luigi Dallapiccola. L’idea del volto” in mostra fino al 1 giugno

dallapiccolaQuesta volta a suonare una sinfonia non son le note, ma i ritratti, le  sculture, i dipinti, gli scarabocchi, le foto, un burattino tutti che “sfilan” alla Accademia  delle Arti e del Disegno in  via Orsanmichele 4 fino al 1 giugno 2018, in occasione del LXXXI Festival del Maggio Musicale Fiorentino e nell’ambito dell’iniziativa “Dallapiccola torna in città” che prevede tre eventi al Maggio Musicale fiorentino  e  ben 40 eventi collaterali.

Il Centro Studi Luigi Dallapiccola, che  ha sede a Firenze, presso il Conservatorio Statale di Musica “Luigi Cherubini”  è stato voluto dal suo stesso Presidente Mario Ruffini, persona che  ha dedicato tutta la sua vita di musicista e musicologo allo studio di Luigi Dallapiccola, un Centro  che  nasce con l’obiettivo di diffondere la musica di Dallapiccola e la  concezione di essa come impegno civile e morale.

La mostra  ripropone l’ eterno essere o non essere una fedele riproduzione estetica di quel volto? O andare  la di là della fedele riproduzione del volto?

Questa carrella testimonia ancora una volta come  la forza-l’ espressività vada oltre i  tratti somatici dei contorni di linee e forme, travalicando limiti temporali arrivando a narrar di quel  essere  umano,  e cosi all’interno dell’inaugurazione il burattino è stato animato dalla stessa mano di chi l’ha commissionato.

In mostra anche un ritratto di famiglia in 16 istantanee dove nel giardino di Boboli nel giugno del 1946 Luigi e Laura Dallapiccola sono con la figlia Annalibera di due anni.

“Luigi Dallapiccola” L’idea del volto” per la prima volta presenta cinque busti dedicati all’artista, i cui autori provengono dalla Scuola Pratese Pistoiese di Scultura (Giulio Pierucci, Quinto Martini, Giuseppe Gavazzi, Antonio Di Tommaso).

Accanto alle sculture, sono esposti sei ritratti e due caricature che danno voce all’idea di un volto che è ormai divenuto icona, con le straordinarie opere di Fernando Farulli, Silvio Loffredo,  una poesia e 5 scarabocchi  realizzati da  Mario Luzi  nel 2005 esposti  per la prima volta  e caricature del primo Novecento istriano in una grande orchestrazione dove ogni strumento contribuisce a creare armonia cosi come i ritratti, le  sculture i dipinti, il burattino; tutti insieme  motivano la visita a questa mostra musicale.

Ogni ritratto ha il suo tono e il suo timbro ed insieme suonano la sinfonia di Dellapiccola quel compositore vissuto  ai primi del Novecento  (Pisino, 3 febbraio 1904 – Firenze, 19 febbraio 1975).

L’esposizione trae ispirazione dalla pubblicazione del grande volume “Luigi Dallapiccola e le Arti figurative” (Marsilio Editore, 2016) che raccoglie oltre 1.300 immagini dedicate al grande compositore .

Per coloro che volessero  ampliare le suggestioni e le emozioni si consiglia  una passeggiata in città per scoprire o riscoprire il compositore e pianista l’uomo  e il docente  dello stesso conservatorio Cherubini dove aveva studiato,  per la  via Romana sulla facciata della  Casa di  Annalena,  una  lapide  ricorda  che in quella  casa  per oltre vent’ anni, fino alla morte, ha vissuto e lavorato Luigi Dallapiccola che è, a tutti gli effetti, uno dei quattro padri della dodecafonia, insieme a Schönberg, Berg e Webern.

Dallapiccola vive in prima persona le sofferenze legate alle due guerre mondiali: nel corso della prima subisce l’internamento a Graz con la famiglia, nel corso della seconda deve sopportare le persecuzioni razziali contro la moglie Laura Coen Luzzatto.

Tradurrà in opera d’arte i grandi drammi vissuti personalmente.

Il suo percorso dodecafonico, intriso d’una profonda ricerca spirituale, si svolge nel segno di una importante produzione teatrale, con due opere in un atto (Volo di notte e Il Prigioniero), un balletto (Marsia), una sacra rappresentazione (Job), e infine Ulisse, che racchiude il suo magistero musicale e spirituale.

Il catalogo della mostra è edito da Polistampa.

Carmelina Rotundo
Dal numero 204 – Anno V del 16/5/2018