Presentata la prima edizione del Bright Festival dal 21 al 23 Febbraio alla Stazione Leopolda e The Student Hotel

E’ stata presentata la prima edizione del Bright Festival che si terrà  a Firenze il 21/22/23 febbraio fra la Stazione Leopolda e The Student Hotel.

All’incontro sono intervenuti: Cecilia Del Re (Assessore Sviluppo economico e turismo, fiere e congressi, marketing territoriale), Claudio Bianchi (Vicepresidente Camera di Commercio di Firenze), Tommaso Sacchi (Capo segreteria Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze), Claudio Caciolli (Direttore artistico del Bright Festival).

Il Bright è un festival innovativo, legato a un settore in continuo sviluppo: quello delle arti digitali applicate allo spettacolo, alla cultura e all’intrattenimento.

L’evento è supportato dalla Camera di Commercio di Firenze nell’ambito di un progetto dedicato alla destagionalizzazione e alla delocalizzazione del turismo.

Oltre 50 speakers e artisti internazionali, 40 aziende e 13 istituti coinvolti, 80 ore di attività fra incontri, masterclass, workshop e lecture durante le quali saranno affrontati i più svariati temi: dalla produzione musicale alla realtà virtuale, dal lighting design al video mapping. Il tutto distribuito fra gli spazi di TSH Collab e Florence Out Of Ordinary (FOOO), presso The Student Hotel Firenze e la Stazione Leopolda, quest’ultima arricchita da un considerevole programma serale e notturno.

Bright Festival è organizzato da Claudio Caciolli, Teresa Balestrieri, Gianpaolo Dei, Luciano Dagostini e Jany Martelli; un team di giovani professionisti appassionati di arti digitali la cui età media non supera i 30 anni.

Tra i numerosi ospiti del Festival: Craig Caton-Largent, star americana dell’animazione 3D; Big Fish, producer della squadra di Manuel Agnelli a X Factor e, fra gli altri, anche di Fabri Fibra; Luciano Tovoli, autore dello studio sulle luci di Suspiria di Dario Argento. Nel programma serale, tra i vari nomi, Derrick May, esponente di spicco della Detroit techno, e Francesco Tristano, pianista e compositore classico sedotto dall’elettronica.

Claudio Bianchi, Vicepresidente della Camera di Commercio di Firenze, ha dichiarato: “Siamo davvero contenti che Firenze, nota in tutto il mondo per la sua arte e cultura, si stia contraddistinguendo sempre di più anche per l’innovazione. È un abbinamento che fa bene alla città e alle imprese. Nasce da questa considerazione l’importanza del Bright Festival, che ha anche il merito di partecipare a quei progetti di destagionalizzazione e delocalizzazione dei flussi turistici sui quali Camera di Commercio di Firenze insieme alle altre istituzioni e a tanti soggetti privati si sta battendo. Infine, Firenze sta diventando la capitale dei festival ed è un importante bacino di visitatori qualificati su cui dobbiamo continuare a puntare”.

Cecilia Del Re, Assessore Sviluppo economico e turismo, fiere e congressi, marketing territoriale, ha aggiunto: “Un festival che unisce offerta innovativa e destagionalizzazione degli eventi e che per questo ha vinto il bando della Camera di commercio. Un programma tutto puntato all’innovazione che va ad arricchire un mese tradizionalmente di bassa stagione come febbraio. Un evento che siamo sicuri riuscirà a richiamare molta attenzione, anche da fuori Firenze, partendo dal tema delle arti digitali che intreccia tantissimi settori e rappresenta un unicum nel nostro panorama. Un’occasione di confronto, incontro e approfondimento per tanti professionisti, come confermano le partnership pubbliche e private ricevute dal festival. Una conferma di quanto la nostra città sentisse il bisogno di un evento come questo, che unisce arte, cultura e innovazione, da sempre tratti distintivi di Firenze”.

Tommaso Sacchi, Capo segreteria Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, ha detto: “Trovo fortunato che uno dei due poli del Bright Festival sia lo Student Hotel, uno spazio che ormai è una piazza per la Città di Firenze. L’altra location del Festival è la Leopolda, un vanto per tutta la città, per la cultura, i dibattiti e la vita politica. Di Bright Festival mi raccontarono un’idea virtuosa, quella di confrontare la città e la sua storia, la sua straordinaria eredità, con i linguaggi del contemporaneo. A giudicare dal cartellone, se non altro sulla carta, credo che ci sia buona aspettativa e che si possa ritenere di avercela fatta. Il policentrismo del festival è assolutamente sensato e, a fine mandato possiamo dirlo, il policentrismo è stato una sorta di leit motiv che abbiamo sempre portato, anche con Estate Fiorentina per esempio”.

Claudio Caciolli, Direttore artistico del Bright Festival, ha concluso: “Vorrei approfittare di questo momento per parlare dell’essenza di questo festival, che forse è la cosa più difficile da comunicare. È nato dall’incontro fra la Camera di Commercio di Firenze a progetti che potessero sfruttare i periodi più di bassa stagione e dall’altra un’idea ispirata ai modelli internazionali che hanno l’obiettivo di creare un momento d’incontro e rappresentare un punto di riferimento su questi tre temi arte digitale, lighting design e musica elettronica, tre pilastri della rivoluzione digitale che è in corso. Aziende anche molto grandi, come Audi, hanno apprezzato il fatto che Bright dia valore al passato illustrando il background e illustrando eventuali prospettive di lavoro in questo settore”.

Riprese video di Franco Mariani.

Mattia Lattanzi
Dal numero 237 – Anno VI del 13/2/2019

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