Saldi, partenza positiva: +5% delle vendite

saldiPartenza positiva per i saldi invernali: nella prima giornata si registra un deciso  aumento delle vendite rispetto allo scorso anno, con una stima del  5% in provincia di Firenze, con punte più alte nel centro storico fiorentino.

Lo rileva un sondaggio effettuato da Confartigianato Firenze tra i suoi associati.

Un avvio che ha coinciso con il fine settimana della Befana e che fa ben sperare per le prossime settimane.

Bene l’abbigliamento, gli accessori moda, gli articoli per la casa e l’elettronica.

“I consumatori sono sempre più attenti e consapevoli – spiega Paolo Gori, presidente provinciale e regionale dell’area Commercio di Confartigianato – i saldi sono partiti bene, finalmente con un deciso segno più e i commercianti hanno molte aspettative per i prossimi 15 giorni, tendenzialmente quelli più forti, ma il clou sarà tra domani  e dopodomani. In questo fine settimana ci aspettiamo risultati molto positivi. Anche le vendite di Natale sono andate bene, dall’ultimo fine settimana di novembre, a partire dal black friday che ha dato una bella spinta alle vendite”.

I saldi invernali infatti sono un rito irrinunciabile per il 60% delle famiglie toscane.

Prima di Natale, il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni aveva spiegato: “La stagione autunno-inverno quest’anno ha retto, grazie al freddo che per una volta è arrivato quando ci voleva per accelerare un po’ le vendite dei capi più pesanti. La vera anomalia  è stata il mese di ottobre, fiacco per tutti i settori, non solo per la moda, che purtroppo negli ultimi anni è stato uno dei più colpiti dalla crisi. Novembre, a differenza degli altri anni, è stato invece più brillante: merito dell’atmosfera natalizia che è stata creata in anticipo in molte città. Ad incidere positivamente sui fatturati è stato poi il Black Friday, una moda arrivata dall’estero e che ormai ha preso piede anche da noi, perfino nei centri più piccoli, dove in qualche caso i cartellini con gli sconti sono rimasti in vetrina non solo l’ultimo venerdì di novembre, ma anche nei giorni successivi. Il problema è che molti consumatori l’hanno vissuta come una sorta di ‘start up’ degli acquisti natalizi, così hanno addirittura anticipato i regali approfittando degli sconti”.

“I saldi sono nati come strumento per svuotare il magazzino, avere liquidità e fare spazio ai nuovi arrivi delle collezioni primaverili. Ma ormai il mercato si è abituato a sconti, offerte e promozioni tutto l’anno. I consumatori aspettano tutte le occasioni per risparmiare e non è facile per un  negoziante incentivare  le vendite senza ritocchi al prezzo – fa notare il direttore di Confcommercio Toscana – e se un tempo si approfittava dei saldi per concedersi qualche acquisto sfizioso, oggi si aspettano per acquistare i capi necessari. Non c’è un vero incremento delle vendite, sono le stesse ma spalmate in periodi dell’anno differenti”.

Secondo l’analisi della Confcommercio, il cliente tipo di questo periodo è per lo più donna, di età compresa fra i 30 e i 40 anni. I capi più gettonati sono quelli di importo inferiore ai 50 euro, con punte massime intorno ai 200 euro per i capospalla. E saranno forse proprio i capospalla, insieme a maglieria, sneakers e stivaletti i prodotti più venduti, mentre nei negozi di tessuti andranno bene asciugamani e biancheria per la casa.

Nel capoluogo, gli operatori della moda preferiscono restare cauti: il 70% dei negozianti fiorentini intervistati dalla Confcommercio si riterrebbe già fortunato ad eguagliare i risultati dei saldi invernali 2017. Il 25% prevede invece risultati più modesti, vuoi per la contrazione dei consumi ancora in atto, vuoi per il cambiamento di certe abitudini, fra commercio on line e occasioni da rincorrere tutto l’anno. Il 5% è invece più ottimista e confida di migliorare gli incassi.

“Firenze negli ultimi anni ha puntato tutto sul turismo. I negozi che lavorano coi turisti ne hanno di sicuro beneficiato ma gli altri, quelli che hanno come clienti solo i residenti, vivono un momento difficile perché i consumi interni non sono ancora ripartiti ed è difficile prevedere quando accadrà”, ha spiegato ancora il direttore della Confcommercio Toscana.

Ma i commercianti sono soddisfatti di un inizio così anticipato dei saldi? Quasi nessuno. C’è chi li vorrebbe posticipare alla fine di gennaio, chi addirittura a febbraio; altri vorrebbero diminuirne la durata, giudicata eccessiva. C’è poi il fronte di chi vorrebbe liberalizzare ogni tipologia di sconto. “La categoria su questo tema è abbastanza divisa – commenta Marinoni – è difficile portare a sintesi i legittimi punti di vista di tutti. Il fatto però è un altro: il sistema distributivo tradizionale della moda ha dei competitor che si chiamano commercio on line, outlet ed altri ancora, che hanno tra i loro punti di forza la politica del prezzo. Noi non siamo d’accordo con quella politica, ma non avrebbe senso ingessarsi in regole che appartengono ad un mondo che non c’è più. Bisogna anzi sfruttare al massimo la flessibilità che può consentirci di competere con successo con queste diverse realtà, che, piaccia o non piaccia, non sono anomalie transitorie ma soggetti con i quali dovremmo confrontarci sempre”.

Mattia Lattanzi
Dal numero 186 – Anno V del 10/1/2018