T-VedO, i dipinti diventano tridimensionali e possono essere visti dai non vedenti

T-VedO 4Il progetto T-vedO prevede che affreschi e pitture diventani tridimensionali e che possono essere toccate dai non vedenti.

Un progetto realizzato dall’Università di Firenze con un finanziamento regionale, in collaborazione con il Comune di Firenze, presentato durante il convegno “Museums and the web”, che raccoglie a Palazzo Vecchio oltre 330 esperti di arte e di innovazioni digitali provenienti da tutto il mondo, in corso fino al 21 febbraio e ideato da Laura Longo, Stefania Chipa e Ilaria D’Uva.

T-VedO 5Il progetto ha riguardato in particolare due affreschi, la Resurrezione di Tabita della Cappella Brancacci, e l’Annunciazione del Beato Angelico nella Basilica di San Marco.

“Ormai da diversi anni – ha spiegato la professoressa Monica Carfagni – è possibile avere copie tattili in scala di oggetti d’arte tridimensionali come sculture, manufatti archeologici, bassorilievi e monumenti. Si tratta di oggetti spesso realizzati a mano da artigiani specializzati o artisti, e molto costosi. Negli ultimi anni sono state utilizzate anche tecniche avanzate e stampanti tridimensionali per ottenere risultati apprezzabili. Ma il problema pareva insuperabile con i dipinti, soprattutto gli affreschi di grandi dimensioni, di cui è possibile creare bassorilievi ma che spesso non consentono una definizione di dettagli sufficiente per far percepire la meraviglia dell’opera originale”.

T-VedO 6Il progetto T-vedO ovvia proprio a questi problemi: l’università (Facoltà di ingegneria, dipartimento di meccanica e tecnologie industriali) ha sviluppato un software innovativo che, partendo da una acquisizione fotografica, realizza un modello 3D dell’opera e poi lo stampa.

I prototipi sono stati realizzati per il museo civico della Cappella Brancacci e per San Marco.

Mattia Lattanzi

Dal numero 6 – Anno I del 19/02/2014