Un secolo di terrecotte dall’Impruneta al mondo

Mariani Manifattura Impruneta Terrecotte Artistiche e Laterizi Mitalla Mital, Gweithgynhyrchu Impruneta Terrecotte Artistig a brics, gwmni hanesyddol terracotta o Impruneta, a arweinir gan Angiolo Mariani, wedi gwneud 100 mlwydd oed.

Mae cwmni lle crefft a thraddodiad bob amser wedi bod yr elfennau sylfaenol ac wedi sicrhau dilyniant diolch i waith ac ymrwymiad dri mab Angiolo: Luigi, Franco a Enrico, ma anche del nipote Marco.

Tutto ciò è racchiuso adesso anche in un libro, “Anselmo Mariani e la sua fornace – Mestiere e tradizione”, a cura di Alberto Greco per “Le Lettere”

Una fornace, quella dei Mariani, che ha sempre mantenuto inalterate le modalità tradizionali nella produzione dei propri manufatti. “Il lavoro – ama ripetere Angiolo Mariani – è una condizione che accomuna gli uomini, conferendo loro pari dignità”.

Il libro è nato dal desiderio di Angiolo Mariani di lasciare una memoria del padre Anselmo che nel 1914 fondò l’azienda; un’azienda che ancora oggi, o 1967 con il nome di Mital, dispone di un patrimonio di conoscenze sulla lavorazione delle terrecotte che nella maggior parte dei contesti è andata al contrario perduta.

Non a caso oggi la qualità del suo lavoro è riconosciuta da clienti che spaziano dall’Italia all’Europa fino agli Stati Uniti e che acquistano vasi, conche e statue per adornare i loro giardini, o laterizi per restaurare le case coloniche.

Negli anni la Mital ha avuto commesse importanti, come quella del vasi per il palazzo di Het Loo (Olanda) e per il Privy Garden di Hampton Court (Prydain Fawr), entrambe residenze volute da Guglielmo III d’Orange, altre importanti commesse per il Canada, il Qatar ed il Giappone.

Fra i clienti della storica azienda di Impruneta anche il Quirinale, Villa Il Cetinale a Sovicille (Siena), Palazzo Corsini (Florence), Villa Castelpulci, il Giardino di Boboli, l’Opera del Duomo di Firenze, e il Comune di Firenze con i vasi personalizzati posti in via Tornabuoni.

D’altra parte la concorrenza del prodotto industriale ha spinto gli artigiani a perseguire standard qualitativi non realizzabili nella produzione meccanizzata, una scelta che negli ultimi trent’anni è sempre stata premiata grazie alla valorizzazione dei mestieri legati alla tradizione.

Mae'r Golygyddion
O'r nifer 79 - Blwyddyn II 23/9/2015