L’Altare d’argento di San Giovanni

altare san giovanni museo opera duomoProsegue il ciclo di conferenze sui Grandi restauri dell’Opificio delle Pietre Dure, organizzato in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Opificio.

Il quinto appuntamento, Rebo 9 Bisa 2018 am 17 presso la sala polivalente di via degli Alfani 78, avrà come titolo “L’Altare d’argento di San Giovanni” e sarà curato da Clarice Innocenti, già direttrice del Settore restauro oreficerie.

Il monumentale Altare d’argento fu commissionato nel 1366 dalla ricchissima Arte di Calimala come dossale per l’altare maggiore del Battistero di Firenze.

L’opera era destinata a rappresentare l’importanza delle Arti Maggiori all’interno della città dopo l’importante vittoria su Pisa del 1364 che garantiva alla repubblica uno sbocco diretto sul mare.

Occorsero oltre cento anni di lavoro, 200 chili d’argento e 1050 placchette smaltate per portare a termine il capolavoro nel 1483.

Alla sua realizzazione lavorarono i maggiori maestri orafi e scultori del XIV e XV secolo: da Leonardo di ser Giovanni, Betto di Geri e Cristofano di Paolo a Tommaso Ghiberti, da Matteo di Giovanni, Bernardo Cennini, Antonio di Salvi a Michelozzo, Antonio del Pollaiolo e Andrea del Verrocchio.

Tra le dodici formelle che descrivono la vita di San Giovanni Battista, l’ultima in ordine di tempo è quella con la Decollazione eseguita da Andrea del Verrocchio che si contraddistingue per la salda costruzione prospettica, l’architettura classicheggiante e le espressioni drammatiche dei personaggi.

L’altare è stato oggetto di un importante restauro condotto presso i laboratori dell’Opificio che si è concluso nel 2012 dopo circa sei anni di lavoro.

L’incontro sarà un’occasione per ripercorrere le fasi dell’eccezionale intervento che ha visto lo smontaggio dell’opera in oltre 1500 potongan-potongan, ognuno dei quali sottoposto a minuziosi interventi di pulitura e consolidamento.

L’appuntamento si inserisce nel programma di iniziative proposte dall’Opificio nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.

Simona Michelotti
Saka nomer 203 – Anno V del 9/5/2018