“Le mille e una Bruna” con Alessandro Riccio in prima nazionale al Teatro di Rifredi
Bruna e Franchino, una vecchia cantante dal passato turbolento e il suo timido e riservato pianista, in un concerto teatrale che è un omaggio alla fiorentinità più genuina, tra canzoni e poesia.
Questo è “Le mille e una Bruna”, il nuovo spettacolo di e con Alessandro Riccio e Alberto Becucci al Teatro di Rifredi fino a domenica 28.
Un impresario è interessato alla Signora di San Frediano, vuole scritturarla per degli spettacoli. Riuscirà la debordante Bruna a contenere la sua vitalità esplosiva e non spaventarlo troppo? E sarà vero che un tempo calcava, da vera diva, gli scintillanti palchi della Versilia, e che usciva con Domenico Modugno e cantava con Aretha Franklin? Una commedia lirica e sboccata, amara e leggera, un viaggio nella turbinosa vita di una donna che incarna lo spirito popolare tra barzellette e versi immortali, piena di semplicità e saggezza ma soprattutto di musica, dai Platters a Gabriella Ferri.
Bruna nasce nel 2014, dal sodalizio artistico tra Riccio e Becucci con lo spettacolo “Bruna e la notte”. Da allora è andata in scena ininterrottamente finché, per rispondere alle richieste di chi voleva saperne di più su questa donna inusuale, scorbutica e fragile, non arriva l’idea di avventurarsi in un secondo capitolo della sua storia, con la produzione di Tedavì 98.
“Bruna non è un personaggio, è una persona vera – racconta Riccio – è un coacervo di dettagli di persone che ho conosciuto, da mia nonna a Carlo Monni. È una fiorentina vera, volgare, spesso grezza nelle sue manifestazioni più delicate. Ha quella tendenza a bubare e la genuinità caustica che era caratteristica di Monicelli e che è nel DNA della fiorentinità. E tuttavia c’è un’ambivalenza in lei, perché è in fondo anche dolce, intelligente, lucidissima quando meno ce lo aspetteremmo, e per questo stupisce sempre, in una spiazzante alternanza di registri. Franchino al contrario è timido e silenziosissimo, Bruna lo prende in giro definendolo pissero, insomma sono una coppia comica perfetta, divertentissima”.
Come Bruna e Franchino trovano l’uno nell’altro il proprio complemento, lei il caos e lui l’ordine, così è anche la collaborazione tra i due autori e attori dello spettacolo.
“Ci conosciamo da 20 anni e lavoriamo insieme da sempre – racconta Riccio – Alberto non è solo un ottimo musicista, ha anche un grande occhio per il discorso scenico ma soprattutto i nostri caratteri si incastrano alla perfezione. Lui è un tornado e io sono quello posato, proprio come i nostri personaggi, e nello spettacolo portiamo tantissime delle nostre dinamiche, solo che sul palco ci invertiamo e io divento Bruna l’incontenibile e lui il silenzioso Franchino”.
E cosa direbbe la Signora di San Frediano su come è cambiato il quartiere negli ultimi anni, con la scomparsa delle botteghe e il proliferare degli alloggi turistici? “Probabilmente lo criticherebbe, ma sarebbe anche consapevole che i tempi cambiano, e che ogni cosa ha il suo perché. In molti hanno paragonato Bruna ad Alda Merini, e alla Merini mi sono ispirato sia per la sua personalità che per la sua fisicità. Come lei, Bruna è una donna acuta e sensibile, e chi possiede queste doti non si ferma mai alla pura critica, ma cerca sempre di andare più a fondo”.
Matt Lattanzi
Desde o número 364 – Anno VIII del 24/11/2021
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