Exhibition "daim duab & ntsoos" al Castello dell'acciaiolo nyob Scandicci. Qhib lub 1 Lub kaum hli ntuj

mato-grosso-1Mus txog 6 novembre il gruppo amici Operazione Mato Grosso, l’Associazione Don Bosco 3° e il Comune di Scandicci organizzano la II edizione di “Arte e Carità”, ntawm 1 Lub kaum hli ntuj mus 6 Kaum ib hlis 2016 presso i locali del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci.

Kos duab, Carità, mani e cuore: sono queste le parole che meglio esprimono il lavoro della familias Artesanos Don Bosco in Perù; da questo connubio nascono vere opere d’arte: manufatti di falegnameria, sculture in marmo e legno, capi d’abbigliamento, maglieria in alpaca, sculture in marmo e vetro, esposti al Castello dell’Acciaolo di Scandicci per una mostra mercato. Tali oggetti sono il risultato della grande avventura iniziata dal sacerdote salesiano Padre Ugo De Censi in Perù più di quaranta anni fa.

“Fare qualcosa per i poveri” è stato il motto iniziale di questo sogno che, ces, è diventato sempre più grande: dare un lavoro e una speranza di vita concreta ai ragazzi poveri, insegnando loro l’arte del legno, del cucito e tessitura, della scultura in marmo, pietra e vetro. Ad oggi sono oltre 700 i giovani usciti dalle scuole d’arte dell’OMG in Perù ed entrati nella familias Artesanos Don Bosco, thiab 600 le ragazze che realizzano manufatti sulla Cordillera Blanca, mus 3.500 Siab meters.

Tutta la vendita e la commercializzazione degli oggetti è gestita gratuitamente da volontari italiani.

L’ ispiratore dell’iniziativa e fondatore dell’operazione Mato Grosso è Padre Ugo De Censi, salesiano che, dopo un lungo periodo speso per i giovani dell’ex carcere minorile di Arese, nyob rau hauv 1976, mus 52 xyoo, è partito per il Perù, per essere coerente con le parole spese con tanti giovani e tante famiglie, affinché comprendessero il significato fattuale delle parole solidarietà, carità e dignità.

Divenuto parroco di Chacas, un paesino sulla Sierra andina peruviana a 3400 Siab meters, ai piedi della Cordigliera Bianca, ha iniziato un’opera di educazione ed emancipazione delle poverissime ed emarginate popolazioni locali abbinando alla promozione morale l’elevazione economica, insegnando mestieri e migliorando i sistemi di coltura ed artigianali coerentemente con la cultura e tradizioni locali. Ciò ha contribuito a dare all’Operazione Mato Grosso una impronta profondamente educativa, oltre alla caratteristica concretezza nell’impegno per i poveri che la contraddistingue.

Oggi il lavoro gratuito di 140 gruppi di giovani di tutto il territorio italiano sostiene finanziariamente le iniziative promosse in Perù e in altre comunità dell’Ecuador, Bolivia e Brasile: è questa l’anima dell’ Operazione Mato Grosso (così chiamata proprio perché le prime comunità sono sorte nell’omonima regione del Brasile).

A questi si aggiungono, attualmente, tsis tas li ntawd 100 missioni e circa 700 volontari permanenti che offrono gratuitamente – nelle località più povere del Brasile, Ecuador, Bolivia e Perù costruite e seguite da loro stessi – servizi importanti:

* kev kawm: scuole di formazione professionale per falegnami, scultori, restauratori, magliaie; maestri/e; oratori;

* sociali: acque potabili, canali di irrigazione, kev, scuole artigianali, centrali elettriche, agricoltura ed allevamenti;

* della salute: costruzione e gestione di ospedali, ambulatori sanitari dei poveri e scuole per infermieri. Si tratta, Yog thiag, degli unici ospedali, pubblici e gratuiti, del Perù;

* assistenza all’infanzia: orfanotrofi e case d’accoglienza per ammalati, laus, portatori di handicap e bambini abbandonati.

L’Operazione Mato Grosso da oltre 40 anni è presente in tutta la Toscana; forte è anche il legame del suo fondatore, Txiv Ugo tsib Censi, con la Toscana e le sue Istituzioni, basti ricordare gli eventi più rilevanti:

  • le sfilate di moda nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e presso il nuovo Auditorium di Scandicci, sulle cui passerelle sono stati presentati manufatti in alpaca realizzati a mano dalle “campesinas” dell’America Latina e ideati dallo stilista Luigi Dall’Amico che, nel corso della sua carriera, ha disegnato abiti per Valentino, Ferrè e Armani;
  • la mostra di mobili e arredi andini presso Palazzo Medici Riccardi di Firenze, nel maggio 2010, e presso il Castello dell’Acciaiolo, a settembre-ottobre 2015;
  • l’inaugurazione, nel gennaio 2011, della scultura in marmo dedicata all’onorevole professor Giorgio La Pira, realizzata dagli scultori campesinos della missione OMG delle Ande.

Nella giornata di inaugurazione, teev 16 tom 19 saranno offerte attività laboratoriali e giochi per famiglie e bambini, letture di racconti con attori a cura dell’Associazione Culturale con.tempo, animazione musicale a cura di Ruby Maribel Epifania Vargas, merenda e aperitivo.

La mostra Arte e Carità è patrocinata dalla Regione Toscana, Città Metropolitana, Lub municipality ntawm Scandicci, dal Consolato del Generale del Perù a Firenze e dalla Guardia di Finanza.

Mattia Lattanzi
Los ntawm cov xov tooj 127 – Xyoo III 28/9/2016