Nyob rau hauv Fiesole “Cov Socrates Widow” Franca Valeri nrog Lella Costa

Lella CostaThursday, 30 Lub Xya hli ntuj ua ib feem ntawm lub 73rd Folanana caij ntuj sov thaum lub Roman Theatre ntawm Fiesole yuav staged”Cov Socrates Widow” con Lella Costa, spettacolo scritto e portato in scena da Franca Valeri che il giorno dopo, 31 Lub Xya hli ntuj, compirà 100 xyoo.

Un passaggio di testimone epocale: Lella Costa raccoglie l’invito di Franca Valeri, grande matriarca del teatro italiano che quest’anno compirà cent’anni, ad interpretare ‘La vedova Socrate’, il testo da lei scritto ed interpretato la prima volta nel 2003.

Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica. Liberamente ispirato a ‘La morte di Socratedello scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt, nato a seguito dell’intuizione di Giuseppe Patroni Griffi che glielo suggerì, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato ed oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità.

“Patroni Griffi ha letto il testo di Durenmatt e mi ha detto se ne potevo trarre qualcosa. Mi incuriosiva l’idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica -spiega Franca ValeriIo ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna intelligente che del marito vede anche tanti difetti. Nel testo di Durenmatt c’è poco di Santippe, rau cov uas, per conoscerla meglio, ho preso delle informazioni su Socrate e ho letto i ‘Dialoghi’ di Platone. Mi sono fatta l’idea di una donna forte che ha vissuto accanto a un uomo per noi straordinario ma che per lei era semplicemente un marito e per giunta noioso”.

Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d’autore. Anzi alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Ed è infatti soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l’altro sesso. Non serve, hais tias, indagare sulla vera natura del proprio uomo, basta accettarlo cosi com’è da vivo e da morto; d’altronde, “la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe”.

Simona Michelotti
Los ntawm cov xov tooj 306 – Xyoo VII 29/7/2020

Thursday, 30 Teev lub Xya hli ntuj 21.15
LELLA COSTA
LA VEDOVA SOCRATE
di FRANCA VALERI
liberamente tratto dall’opera
DER TOD DES SOKRATES di Friedrich Dürrenmatt

per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
regia di Stefania Bonfadelli
produzione Centro Teatrale Bresciano
con INDA Istituto Nazionale Dramma Antico
Progetto a cura di MISMAONDA