“Diario di un’aliena ironica” di Silvana Scano

silvanascano“Diario di un’aliena ironica” di Silvana Scano è uno sguardo divertente e leggero sulla bellezza e sulla semplicità della vita quotidiana, dove la protagonista si cimenta in un appassionato monologo che spazia abilmente tra il mare della splendida Sardegna e le sue personali avventure e disavventure.

Silvana Scano nasce e lavora a Santa Teresa Gallura, v provinci Sassari (zona omogenea Olbia-Tempio), e “Diario di un’aliena ironica”, edito da LudovicaGreta Editore, è il suo secondo libro pubblicato.

78 pagine che scorrono via tutte d’un fiato, e fanno sorridere e riflettere. Sorridere perché l’autrice riesce perfettamente a catturare l’attenzione del lettore con la sua spontanea simpatia; riflettere perché leggendo le pagine del libro non ci si può non fare un mucchio di domande. Domande alle quali, na srečo, Silvana Scano risponde egregiamente nel corso della lettura.

La storia parte il primo di ottobre, autunno, stagione che non piace particolarmente all’autrice, che tra l’altro ha anche il piede fratturato – racconta di essersi rotta il piede in seguito a una caduta goffa e quasi surreale – e ci accompagna nel suo vissuto quotidiano, tra i suoi stati d’animo, le sue amicizie, le sue figure familiari…

L’acquisto di una barca con “Super Papà”, l’immancabile Nutella, le cose da fare assolutamente prima di morire, i pensieri su Santi, poeti e navigatori, gli aneddoti sui personaggi del passato, l’amore per il suo adorato gatto… Tutto questo, in ne le, fa parte di un racconto “alieno” – anche se, morda, sarebbe meglio usare il termine “umano” – che conduce il lettore verso una serie di messaggi positivi e – perché no – anche istruttivi.

“Chiudi i tuoi problemi in una valigia e buttala in fondo al mare, e non preoccuparti di ciò che la gente può dire…”, scrive Silvana. Un messaggio semplice e diretto, una sorta di comandamento per poter vivere serenamente. E sarebbe davvero tutto molto più facile se ognuno di noi riuscisse a buttare la cosiddetta valigia dei problemi in fondo al mare…

Zagotovo, Silvana Scano ci riesce molto bene.

“Immaginate un mare di smeraldo, un’isola di mezzo – spiega Silvana – la mia isola incastonata in acque di cristallo, abitata da gente fiera, una terra di pascoli e semplicità di storia e cultura millenaria. E proprio lì nasco nel 19… Meglio che non scriva l’anno, altrimenti mi gioco i giovani lettori, quindi meglio restare vaghi sull’età… Na koncu, cosa dire di me? Sono sempre stata da una parte, quella sbagliata per molti, quella giusta per me; dalla parte di quelli che si rallegrano per un sorriso e che hanno la capacità di concedere senza pretendere niente in cambio. Sono sempre stata da una parte, quella della testa, ho sempre cercato l’amicizia nelle parole e nei gesti, ho sempre guardato con curiosità a tutto ciò che non sapevo, non conoscevo e non ho mai creduto a chi mi voleva raccontare la sua verità, in quanto l’ho sempre confrontata. Sono sempre stata da una parte: quella del cuore”.

“‘Diario di un Aliena Ironica’ nasce perché mi piaceva l’idea di scrivere un diario personale con le mie considerazioni e i miei racconti un po’ pazzi – ci tiene a precisare l’autrice – ‘Aliena Ironica’ perché è il mio modo di affrontare le cose, l’ironia aiuta, aiuta a fare le cose da sola, a essere forte, ad avere una soluzione per ogni problema o almeno a fingere di averla, scrivere mi ha dato certezze da poterle raccontare, e ho imparato a camminare sul filo sorridendo. Se sono cambiata? Cambiare è un verbo piccolo. Yup, sono cambiata, in meglio spero”.

E quando le chiediamo perché si senta aliena, la scrittrice confida: “Perché aliena? Perché mi sento davvero aliena… Dopo anni di serie televisive, kolossal, noi appassionati di UFO abbiamo qualcosa di reale grazie alla NASA, un pianeta del tutto simile alla terra, un po’ più grande, un po’ più vecchio e con un moto di rivoluzione un po’ più lento; in compenso il suo sole, al nostro, gli fa un culo tanto… essendo del 10% più grande e del 20% più brillante… Si parte!”.

E sui progetti futuri? Silvana Scano ammette: “Beh, scrivere ovviamente. Ho già in mente le basi per almeno due libri”.

L’autrice conclude svelandoci il suo originale sogno nel cassetto: “Vorrei fare l’artista di strada per un giorno per vedere se qualcuno mi offre almeno i soldi per un caffè”.

Il libro è disponibile in cartaceo e in versione digitale.

Mattia Lattanzi
S številom 185 – Anno IV del 20/12/2017