L’installazione Acque Alte / Acque Basse dell’artista Giampaolo di Cocco nel parcheggio sotterraneo della Stazione
È stata presentata presso il settore B parcheggio sotterraneo della Stazione di Santa Maria Novella l’installazione Acque Alte / Acque Basse dell’artista e scrittore fiorentino Giampaolo di Cocco che ha ideato l’opera e ne è stato il progettista e lo scultore-realizzatore.
La Firenze Parcheggi ha accettato l’installazione del lavoro nel grande spazio del parcheggio settore “B” e ne ha finanziato il montaggio, provvedendo attrezzature e mano d’opera nell’intento di sorprendere i visitatori con un’opera d’arte di valore ambientale, per rendere più attraente e interessante il tragitto dal deposito dell’auto fino all’uscita al piano terra. Infatti l’installazione è visibile con prospettive diverse per tutti i cinque piani del grande spazio del parcheggio.
“Mi sono meravigliato per lungo tempo di questo spazio così ampio e così vuoto all’interno del parcheggio alla stazione di Santa Maria Novella – ha spiegato Giampaolo di Cocco – Spazi di queste dimensioni e inutilizzati come quello dei cortili A e B sono introvabili a Firenze. In questo caso probabilmente si tratta di spazi di sfogo antincendio ma sono tuttavia suggestivo e affascinanti. Così m’è venuta l’idea di usarlo per l’arte, che forse riempie ma certo non soffoca”.
Il titolo Acque Alte/ Acque Basse si riferisce ad un antico simbolismo mesopotamico ripreso dai cattolici, dove la Acque Basse rappresentano la condizione di non consapevolezza di sé, mentre le Acque Alte sono la condizione dell’illuminato, di chi ha acquisito coscienza di sé. Iniziarsi significava quindi passare nel corso della vita dalle acque basse alle acque alte.
I Babilonesi vedevano nel passaggio dalle Acque Basse del fiume Eufrate alle Acque Alte del Tigri, una metafora della vita umana tesa all’iniziazione, alla autocoscienza. Le Acque Basse rappresentano la non coscienza di sé mentre le Acque Alte evidenziano il raggiungimento dell’autoconsapevolezza. I pesci, animali che si trovano a proprio agio in questo elemento, sono gli esseri che aiutano gli uomini ad uscire dalle Acque Basse della non consapevolezza.
“Ho pensato subito di realizzare delle grandi creature marine per mettere in evidenza la vastità dello spazio del cortile B – ha proseguito l’artista – successivamente mi è venuto diventato chiaro il significato e la forma dell’intera installazione: avrei messo in scena la divisione Acque Alte/ Acque Basse, ispirandomi al misterioso ed affascinante mosaico del Duomo di Monreale, a Palermo”.
L’installazione è composta da un gruppo di “onde” di acciaio corten, in basso, che rappresentano le Acque Basse, e un altro gruppo di “onde” racchiuse in una corona circolare, in alto, che formano le Acque Alte. I “pesci”, grandi oggetti metallici, avrebbero completato l’installazione.
“La grande installazione dà un senso di imponente gravità e nello stesso tempo di potenziale dinamismo – ha spiegato Valerio Dehò, docente di Estetica Accademia delle Bell Arti di Bologna – Oltre alla simbologia delle Acque Alte/Acque Basse è interessante che in uno spazio così sotterraneo e con una visione obbligata, l’artista abbia scelta di figurare una profondità marina. Una forma di presa di coscienza particolare perché nasce nel ventre della città. Il mare è una dimensione interiore e di Cocco non solo ha predisposto un telaio teorico di grande spessore, ma ha realizzato un acquario silente. I garage sotterranei sono simboli di una modernità che non rifiuta di scontrarsi con gli archetipi. Le grotte e le caverne restano degli elementi di riparo e di rifugio ancestrali. L’idea di ambientare in questi spazi le immensità marine popolate da pesci predatori non solo spiazza il pubblico con un acquario fuori posto, ma ricorda il fascino e i pericoli del viaggiare. Scendere dall’alto al basso del parcheggio diventa un breve percorso iniziatico, ma anche un’avventura alla Jules Verne in cui si fondono insieme due suoi celebri romanzi come ‘20.000 leghe sotto i mari’ e ‘Viaggio al centro della terra’. L’arte è sempre ricca di sorprese e di idee. Questa installazione di Giampaolo di Cocco mette insieme il piacere della scoperta dei bambini, con riflessi di una cultura alta che sono parte integrante della cultura mediterranea”.
Cecilia picaportes
De la nombro 239 – Anno VI del 27/2/2019
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