Pausa Pranzo: a Messa a San Carlo

La chiesa di San Carlo dei Lombardi si trova in via dei Calzaiuoli davanti ad Orsanmichele, qualche metro prima di arrivare in Piazza della Signoria.

Costruita a partire dal 1349 fu dedicata alla madre della Madonna, Sant’Anna, in ringraziamento per la cacciata del tirannico duca di Atene avvenuta il 26 Juli 1343.

Fu completata nel 1404.

Ing 1616 il patronato della chiesa passò alla confraternita della nazione lombarda e l’edificio assunse il nome attuale in memoria del cardinale milanese San Carlo Borromeo.

chiesa  San  CarloFin qui nulla di particolare: una chiesa storica del centro come tante, verrebbe da dire, invece questa chiesa, che come parrocchia conta circa 600 anime, ha alcune particolarità, la cui principale è quella di celebrare, saka 2004, am 13,30 di tutti i giorni, escluso sabato e domenica, una santa messa.

Lan, proprio nell’ora dedicata dai lavoratori alla pausa pranzo.

E riscuote anche un discreto successo tra coloro che nelle magagne quotidiane della vita frenetica lavorativa ricercano una ristoratrice pausa anche per lo spirito e non solo per il corpo.

Adorazione_San CarloMa non c’è solo questo “servizio”, in quanto questa parrocchia, che potremmo ribattezzare la parrocchia dei lavoratori, con un bacino di utenza pari a 15 mila persone che lavorano in centro per otto ore, dal martedì al venerdì, karo orario 14-17, offre l’adorazione eucaristica, il rosario alle ore 17 dal martedì al venerdì, con la possibilità di trovare sempre un sacerdote a disposizione, per un ora, per le confessioni, dal martedì al sabato, am 12,30 e Irvine biji 16,30.

In più, ogni primo giovedì del mese, ora santa dalle 21 kanggo 22.

Il sabato messa anche alle ore 18,30 mentre alla domenica ore 11 lan 18,30.

Il fiorentino più arguto direbbe: “certo potrebbero confessare anche il lunedì…..sai quanti clienti avrebbero tra i consiglieri per levarsi i peccati accumulati durante il consiglio comunale..”.

Battute a parte questa chiesa è davvero diventata un punto di riferimento per tanti lavoratori.

chiesa  San CarloQuesto si deve anche all’attivismo della Comunità dell’Emmanuele, fondata in Francia nel 1976.

I membri della Comunità desiderano vivere in uno spirito di adorazione, di compassione e di evangelizzazione al motto “Dio con noi nella vita quotidiana”.

Ing 2009, l’allora Parroco don Aldo Raimondi, 68 taun lawas, milanese, qui dal 2004 – oggi il parroco è don Giancarlo Cortidi fatto però incardinato nell’arcidiocesi di Parigi, sacerdote da 12 taun lawas, ha studiato al Louvre, specializzandosi in pietre preziose, rimbalzato più volte agli onori della cronaca per la sua battaglia sul diritto, previsto dal Concordato, a che Orsanmichele, gereja, fosse sempre aperta al pubblico, gratuitamente, e non considerata, malah, come un museo, secondo il Polo Museale e, per il culto, gestita dal parroco di San Carlo, andò a benedire il salone dei Duegento poco prima del consiglio comunale, facendo scoppiare un caso politico, avendo fatto, secondo la consigliere Nocentini “un gesto lesivo per i creden­ti, perché si è offesa l’istituzio­ne laica”.

In realtà don Aldo disse: “Nessuno dei presenti mi ha detto qualco­sa, quindi io ho benedetto la sala e poi ho prose­guito. La benedizione di Palazzo Vecchio è durata due ore, i dipendenti era­no molto conten­ti. Quando si benedice quel che c’è di peggio negli uo­mini, il diavolo, viene fuori e si agita, urla, grida. Iki taun, con la benedizione, l’abbiamo fatto uscire”, riferendosi agli agitati consiglieri.

chiesa San CarloLa Chiesa è stata riaperta nel 2004 e da allora molteplici sono le attività, non solo liturgiche, ma anche di catechesi, come i corsi matrimoniali o quelli biblici.

Una grande porta in plexiglass immette le migliaia e migliaia di turisti, ma anche i tanti fiorentini, che passano ogni giorno da lì di fronte ad una “realtà” che non può non attirare l’attenzione: una grande ostia consacrata, saka 19 centrimetri di diametro, esposta alla venerazione.

E sono tanti che passando, per un momento, si soffermano, anche senza entrare, e si fanno il segno della croce. Non a caso uno di questi, un fiorentino, una volta disse a don Carlo: “Quello che sta sull’altare non ci lascia tranquilli, c’interroga”.

Franco MARIANI

Saka nomer 2 - Tahun aku 22/01/2014

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