Sassaiole thiab Capirotti, phau ntawv thiab luv daim duab pa thiaj qhia cov ward of San Frediano ua ntej rau laj

Ib scene ntawm lub neej niaj hnub nyob hauv tus inn hauv San Frediano, lub xyoo tom qab ob tsov rog ntiaj teb, cov ancient crafts, tshaib plab thiab raug Sanfredianine lus tso dag, lawv nyob nraum tau ib tug ntaus nrog audiences uas. rau ob yav tsaus ntuj, ntawm tus nyob deb li cas los sib, lawm ua tus sau xinesmas Stensen nyob Florence.

Un gruppo di lavoratori alla fine della giornata raccontano un pezzettino di storia di uno dei rioni all’epoca più poveri e malfamati di Firenze, grazie al libro “Sassaiole thiab Capirotti – San Frediano prima del Cool”, edizione Navicellai, scritto a quattro mani da Matteo Poggi e Francesca Tofanari. Attraverso i ricordi del protagonista Loriano Stagi, nato e cresciuto in via San Giovanni, sono narrate le condizioni di vita di San Frediano nel Novecento.

Gli attori appartengono alla Compagnia teatrale “Diversamente Recitanti”, composta da calcianti di parte bianca, ultras della curva Fiesole, boxers, vigili urbani, traders thiab craftsmen.

Le sassaiole sono quelle che facevano i ragazzi di strade rivali per la difesa del proprio territorio, i capirotti le arance scattivate che la Mora vendeva all’angolo tra via dell’Orto e via di Camaldoli, al tempo in cui San Frediano era un rione costituito da poche strade, che escludevano quelle dove ci abitava la gente “che stava bene”.

Un rione dove i bambini si divertivano con i giochi per strada, le corse nei carretti; dove d’estate l’Arno diventava mare; dove gli adulti si inventavano mestieri come lo scaccino, lo sveglino, il galardino; dove tutti si chiamavano per soprannome, come il Gocciola, che non si sa bene se lo chiamassero così perché faceva il renaiolo o perché trincava fino all’ultima goccia.

Video footage ntawm Frank Mariani.

Frank Mariani
Los ntawm cov xov tooj 275 – Xyoo VI ntawm 11/12/2019