Cov kos duab uas tsim los ntawm tus dig muag nyob ntawm Galleria delle Carrozze nrog “Lub ntsiab ntawm daim duab”

imageMus txog hauv Florence, mus txog 14 Hlis ntuj nqeg, nyob rau hauv cov Gallery ntawm tus Palazzo Medici Riccardi phab xis, tus tseev tsim ntiaj teb exhibition uas tau kawm kev nraaj 'art' tsis totaub, uas yuav tsum inaugurated hnub no, 3 Hlis ntuj nqeg, tom 16 muaj cov thawj coj ntawm lub xeev Andrea Babez.

PEBCAUG ob dig muag thiab visually tsis hnov lus nyuab los rau txawv teb chaws-ltalis, Slovenia, Estonia, Zoo kawg thiab teb chaws Aas Kiv, Israele, Finland – che animano l’esposizione con le loro sculture, i loro dipinti, bassorilievi e installazioni.

Non mancano video e addirittura fotografie scattate da chi, dalla nascita, non ha mai potuto apprezzare un panorama o un’opera d’arte.

La mostra è organizzata dall’Unione italiana ciechi di Firenze con l’associazione culturale Art@ltro.

L’idea di una mostra itinerante è nata a Massa Marittima nel 2010, dove ha sede l’associazione culturale, per poi approdare a Grosseto e ad Ancona.

A Firenze si conclude il percorso biennale di questa iniziativa che, visto il successo ottenuto, si ripeterà con un altro bando rivolto agli artisti diversamente abili.

“La mostra – ha affermaro il Presidente dellUnione Ciechi Quatraro – è un sogno antico che prende forma: quello di creare cose belle anche senza poterle vedere con gli occhi. Firenze è la culla delle arti visive, ma anche i ciechi possono fare un’esperienza estetica attraverso le mani ‘che vedono’”.

“Si tratta di una mostra che ribalta le prospettive – osserva Soprana – Di solito i non vedenti sono considerati semplici fruitori dell’arte. Invece noi li abbiamo spronati a produrre delle opere. E le abbiamo poi fatte apprezzare al pubblico. Si rimane stupiti di fronte alle loro opere ‘visive’. C’è una giovane artista, non vedente dalla nascita, che riesce a fotografare con grande sensibilità attraverso vibrazioni e percezioni sensoriali che la stragrande maggioranza delle persone, in una società dove prevale la comunicazione visiva, usa ormai molto poco”.

In “I sensi dell’arte” le opere di chi non vede – tra gli autori Lisa Calanca, Salvatore De Stefano, Janka Kus e Steve Rebus – dialogano con quelle di artisti vedenti che hanno saputo creare oggetti adatti alla fruizione tattile. Tra loro ci sono Gian Paolo Bonesini, Angela Casagrande, Sergio De Carli, Fausto Gervasi, Alex Pergher e Massimo Pelagagge.

Sulla stessa scia si situano le opere multisensoriali realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e alcuni dipinti classici tradotti in 3D per essere letti con le dita, che sono stati realizzati dal dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze.

Mattia Lattanzi

Los ntawm cov xov tooj 42 – Lub xyoo 03/12/2014