Marina Abramović. La sacra performer fino al 20 ເດືອນ​ມັງ​ກອນ 2019 a Palazzo Strozzi

Marina_AbramovicPalazzo Strozzi ospita fino al 20 ເດືອນ​ມັງ​ກອນ 2019 la prima retrospettiva italiana dedicata a Marina Abramović, che propone le opere che hanno rappresentato le tappe più importanti nella sua vita artistica .

La performer ha messo al centro della sua arte il proprio corpo come protagonista, con i suoi limiti e le sue capacità espressive.

ຕົວ​ຢ່າງ, la prima retrospettiva di una donna, anche se ne seguiranno di altre donne, prosegue la serie dei maggiori rappresentanti dell’arte contemporanea a livello internazionale dopo Ai Weiwei, Bill Viola e Carsten Höller.

ໄດ້ 100 opere presenti in esposizione rappresentano una panoramica dei lavori più famosi in 50 ການ​ເຮັດ​ວຽກ​ຂອງ​ປີ, tra video di performance, ຮູບ​ພາບ, ສີ, oggetti, installazioni e re-performance fatte da un gruppo di performer selezionati e formati da Marina per questa occasione.

Il titolo, The Cleaner, scelto per la mostra si allaccia a una riflessione dell’artista che ha deciso di selezionare il proprio lavoro: «Come in una casa: tieni solo quello che ti serve e fai pulizia del passato, ຄວາມ​ຈໍາ, del destino».

Artista complessa, Marina Abramović, esordisce giovanissima a Belgrado come pittrice figurativa e poi astratta. Solo negli anni Settanta inizia la sua attività di performer usando il proprio corpo, con performance estenuanti e azioni ripetitive dove prova la sua capacità di resistenza. Conosce, ໃນ 1975 l’artista tedesco Ulay e presto il loro diventa un’unione sentimentale e professionale. Insieme hanno realizzato performance fondamentali, una tra queste è Imponderabilia, ຂອງ 1977, dove il pubblico è costretto a passare attraverso i corpi nudi dei due artisti come fossero gli stipiti di una porta, e che viene interrotta dalla polizia. La fine del loro rapporto lo celebrano nel 1988 con una performance dove i due artisti si incontrano a metà della Grande Muraglia cinese, dopo aver percorso a piedi duemilacinquecento chilometri ciascuno. Con la performance Balkan Baroque del 1997, l’artista vuole evidenziare il dramma della guerra in Bosnia e con la quale vince il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia. All’interno di un buio e caldo scantinato l’artista pulisce una ad una mille ossa di bovino raschiando pezzi di carne e cartilagine mentre intona canzoni della tradizione popolare serba.

Marina Abramović ha avuto, e continua ad avere, con la nostra regione, ricordando alcune tappe particolarmente significative. Il primo incontro risale al 1977 ໃນ​ເວ​ລາ​ທີ່, insieme ad Ulay, viaggia in Toscana con il furgone Citroën, esposto nel cortile di Palazzo Strozzi. ໃນ 1982 al centro buddista di Pomaia incontra e intervista il XIV Dalai Lama per Avalokiteshvara da lei diretto. ໃນ 1985 trascorre i mesi di settembre e ottobre a Firenze, insieme ad Ulay, artisti ospiti a Villa Romana. Durante il periodo di residenza i due artisti provano la pièce Fragilissimo e partecipano a FIRE-NZE, il “disegno allegorico” impostato sulla parola “Fire” organizzato da Mario Mariotti in piazza Santo Spirito il 21 ເດືອນ​ກັນ​ຍາ 1985. Una «calda notte infuocata» che coinvolge artisti italiani e stranieri per i «panni stesi alle finestre della piazza»: tra essi Marina e Ulay che partecipano con una tela. ໄດ້ 16 ເດືອນ​ກັນ​ຍາ 2001, nel corso di “Arte all’Arte”, presenta Mambo at Marienbad nel padiglione Charcot dell’ex-ospedale neuropsichiatrico di Volterra.

Cecilia ດູດ​ນົມ
ຈາກ​ຈ​ໍ​າ​ນວນ 219 – Anno V del 26/9/2018

Marina Abramović. The Cleaner
Florence, Palazzo Strozzi
21 ເດືອນ​ກັນ​ຍາ 2018-20 ເດືອນ​ມັງ​ກອນ 2019
ທີ່​ໃຊ້​ເວ​ລາ: ທຸກໆ​ມື້ 10 – 20, ວັນ​ພະ​ຫັດ 10 – 23
prenotazione Info: T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org