Nuova teca per le Pietre del Santo Sepolcro usate da 1.000 anni per lo Scoppio del Carro

Nuova Teca 2024 scaglie Santo SepolcroDie projek vir die nuwe Teca van die klippe van die Heilige Graf van Jerusalem is gebore uit die noodsaaklikheid om groter sigbaarheid en waardigheid te gee aan die antieke focaie -klippe wat vir bykans duisend jaar die onderwerp was van groot toewyding in die stad Florence,it,Argitekte Diletta Storace en Nicola Spagni,it, venerate dai fedeli come reliquie del Santo Sepolcro di Cristo.

L’Arcidiocesi di Firenze e la Parrocchia dei Santi Apostoli e Biagio, che dal XVIII secolo le custodisce in una Cappella laterale della chiesa, in collaborazione con lo studio di architettura S S Studio, architetti Diletta Storace e Nicola Spagni, hanno elaborato un progetto di riqualificazione della Cappella che accoglie la custodia delle Pietre prevedendo la ricollocazione delle reliquie all’interno di una nuova teca fissa, in vetro e marmo, in un luogo maggiormente visibile ai fedeli e ai visitatori.

Intanto è già stata realizzata la teca mobile, in tutto simile a quella stabile, che permette lo spostamento delle Pietre il Sabato Santo quando, al termine di una breve celebrazione in chiesa, Die oorblyfsels van die Heilige Graf word deur die gemeente van die Heilige Apostels en Biagio na die katedraal van Santa Maria del Fiore gestuur, waar die aartsbiskop die vuur aanskakel om seën te wees tydens die wakkerheid van die Paasfees met die vlam wat voortspruit uit die drie klippe,it,deursigtig en verlig met LED,it,Beskerming en visuele mylpaal van die oorblyfsels van die Heilige Graf,it. Da questa fiamma, custodita nell’antico braciere porta-fuoco, viene acceso il razzo che sostiene la Colombina che dà avvio allo Scoppio del Carro durante la Messa del giorno di Pasqua in Cattedrale.

La teca mobile con una struttura in legno e plexiglass, trasparente e illuminata con led, permetterà a quanti parteciperanno alla Veglia pasquale in Cattedrale, e alla celebrazione di invio delle Pietre nella Parrocchia dei Santi Apostoli e Biagio, di poter ammirare con maggiore visibilità le reliquie del Santo Sepolcro.

Le due teche, (mobile e fissa), sono uguali e differiscono sono nelle dimensioni e nei materiali utilizzati. Il disegno rimanda alla simbologia pasquale insieme ad una riflessione spirituale sul tema della custodia, protezione e traguardo visivo delle reliquie del Santo Sepolcro.

La teca fissa risponde alla necessità pratica di proteggere le Pietre, di grande valore storico e devozionale, attraverso il simbolo archetipico della casa. Un segno semplice ma di grande impatto visivo, che rimanda al candore delle prime rappresentazione grafiche dei bambini che disegnano il proprio ambiente familiare. Il tetto e le pareti di questa casa sono però realizzate in vetro, materiale che permette a tutti di vedere il contenuto, e che rimanda nel suo valore simbolico alla trasparenza e alla verità attraverso cui la luce del Signore risorto può illuminare e raggiungere tutta l’umanità.

Il disegno segue le proporzioni della sezione aurea e genera un’armonia geometrica spaziale all’interno della quale ritroviamo tutta la tradizione legata alla città di Firenze.

La base e le due pareti laterali della custodia sono di solido marmo bianco statuario di Carrara, che offre protezione all’oggetto e rappresenta il materiale tipico dei sepolcri e monumenti funebri, a voler richiamare la provenienza delle Pietre, ma anche la tappa intermedia della morte da cui il Signore Gesù è dovuto transitare prima della salvezza. Sui lati corti troviamo delle incisioni: due croci gigliate sui lati esterni, richiamo tipico dell’arte cristiana fiorentina e della centralità del mistero pasquale, e due gruppi di fiammelle incise sui lati interni che evocano l’effusione dello Spirito Santo e la realtà del fuoco benedetto.

Il rivestimento interno della teca è in oro lucente, simbolo della luce pasquale del Risorto, ma anche materiale prezioso che accoglie l’ancor più prezioso contenuto delle reliquie del Santo Sepolcro e si fonde con la tradizione cittadina dell’arte orafa. L’oro inoltre, per antichissima tradizione è considerato simbolo della Luce Increata di Dio, come appare nelle icone e nei mosaici antichi, quella Luce vivificante che promanò dal sepolcro di Cristo nel momento della sua risurrezione. Qui all’interno, le Pietre sono poste in sospensione, quasi a volersi distaccare dalla materialità del contesto, così come sospesa è l’intera teca stessa che, sollevata da due supporti posteriori, ascende simbolicamente verso l’alto.

L’auspicio è che l’intero progetto di riqualificazione della Cappella che accoglie la custodia delle tre Pietre possa contribuire a rendere maggiormente visibile il tesoro di storia e di fede tramandato da secoli.

Matt Lattanzi
Van die aantal 380 – Anno XI del 27/3/2024

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