La Sindone a Firenze

sindone 2La Sindone, il sacro lino, il sudario, che ha avvolto il corpo di Gesù Cristo deposto dalla croce e ritrovato tre giorni dopo nel sepolcro vuoto, che da anni è conservato a Torino, sarebbe stato conservato per un periodo anche a Firenze.

Lo sostiene Enrico Baccarini, historike, giornalista, che dopo anni e anni di studi ha raccolto tutto il materiale nel libro “Sindone Firenze e i misteri del Sacro Telo” edito da Press & Archeos.

Dopo la trafugazione da Bisanzio e il suo arrivo ad Atene la Sindone scomparve per ben 150 vjeçar, fino a ricomparire ufficialmente nel 1356, në Francë.

Gli anni nascosti della Sindone hanno stuzzicato l’attenzione di Baccarini che attraverso l’analisi di antichi affreschi, legami genealogici, intrighi politici ha messo, parë, nero su bianco, una notizia che da anni si sapeva tra gli addetti ai lavori, ma che nessuno aveva mai indagato seriamente.

sindoneDa buon investigatore storico il giovane Baccarini per anni ha annotato sui suoi quadernini i dati storici e i riferimenti attendibili.

“Sono religioso – mi dice Baccarinianche se non sono un ottimo cristiano, e nella Sindone come reliquia ci credo. Da sempre sono interessato agli enigmi storici. C’è un buon 90% di attendibilità nel mio lavoro, visto anche che diversi affermati Sindonologi italiani mi hanno contattato. Quella che molti, fino ad oggi, hanno considerato un ipotesi, con il mio libro si concretizza”.

Addirittura un affresco dell’Orcagna “La cacciata del Duca d’Atene”, oggi conservato in Palazzo Vecchio nella salotta del Quartiere di Leonora, avvalorerebbe il passaggio della Sindone da Firenze.

cacciata-del-duca-atene“Le domande e le ipotesi – scrive Baccarini – sono innumerevoli, le risposte certe molte meno. Più si scava nei segreti della Sindone, nel profondo di queste vicende, più sembra levarsi una polvere sottile, offuscante, in cui un piccolo barlume di luce sembra indicare la strada da seguire, un via che sembra condurci a duemila anni fa e ad una nuova comprensione del nostro passato”.

Franco Mariani

Nga numri 1 - Viti I 15/01/2014