Vendidit historic villam de Dante Alighieri in extrema Florence,it

Oltre Fiesole, a meno di quindici chilometri dal centro storico di Firenze, si trova una splendida casa colonica del XIII secolo appartenuta al Sommo Poeta Dante Alighieri che la società fiorentina Lionard Luxury Real Estate S.p.A. ha recentemente venduto.

Un immobile unico perché legato al padre della lingua italiana, appartenuto alla sua famiglia e utilizzato come piacevole luogo di villeggiatura, quae publicetur super eum exilium,it,Tunc erit post rediit ad filium Iacopo,it,In addition ut est Recordatus in murem TABULA in facadad,it,nuntiavit pluribus historical texts,it,Unum Otello Tondi in quo legitur,it,"Haec villam dicitur Radola ad divinum poeta,it,Fuit cum aliis familiae bona cum laceratione volgus Florentinae rem reducitur Rauryo Italia,it,Sed filius Iacopo alga est in MCCCXLII ",it, per poi essere successivamente restituito al figlio Iacopo.

Oltre ad essere ricordato nella lapide murata sulla facciata, è riportato da diversi testi storici, tra questi, eg, uno di Otello Tordi in cui si legge: “Questo podere denominato Radola appartenne al Divino Poeta; fu a lui confiscato con gli altri beni di famiglia quando le fazioni dilanianti la Repubblica fiorentina lo ridussero ramingo per l’Italia. Ma al figlio suo Iacopo Alighieri venne restituito nel 1342”.

Alius historical publications etiam retractionis praeterita in domum vendidit per Lionardo et quoque describere quod est ventus ferias vigilandum Florentinarum familiae Alighieri,it,Loqui eam,it,Alessandro Barbero,it,Italiae academic et scriptor specialioribus in historia Middle Aevi,it,In opus "Dantes",it,Hic auctor vestigia poetae vitam et describitur per periodum exsilium,it,Cum documenta pertinet ad publicam bonorum,it,Dantes habebat villam ad,it,In populo San Miniato in Pagnolle,it.

Ne parla, eg, Alessandro Barbero, storico, accademico e scrittore italiano specializzato in storia del Medioevo, nell’opera “Dante”. Qui l’autore ripercorre la vita del Poeta e descrive anche il periodo dell’esilio, con documenti relativi ai beni confiscati: "Dante aveva posseduto un podere alla Radere, nel popolo di San Miniato a Pagnolle, In collibus Fiesoo,it,Hodie in le radole et la radola,it,Cum 'Domine, domibus,it,pozzo,en,hut-,it,domus,it,Arativo,pt,vigna,en,Olivae et arbores ",it,Et leporem de proprietas est etiam coniunctum figura Beatricem,it,Ut propinquus proprietas, ibi etiam imponens "Montecchi" de Portinari Villa,it,Per todari,kn,Non improbabile,it,quod Dantes et beatrice occurrit primum et cognitum hic ubi familias ad vacation,it (oggi in località le Radole o la Radola), con case da ‘signore’, vestibulum, pozzo, capanna-forno, casa da lavoratore, arativo, vigna, ulivi e alberi”.

Il fascino della proprietà è poi legato anche alla figura di Beatrice, in quanto vicino alla proprietà si trova anche l’imponente villa “Montecchi” dei Portinari. Per Todari "non è improbabile “che Dante e Beatrice si siano incontrati per la prima volta e conosciuti qui ove le loro famiglie venivano a villeggiare. Ducitur cogitare quod viderentur respiciens in fenestras eorum cellas ",it,Et res est pulchritudo PALMARIUS,it,Framed per magnam et florentem terram terram, qui se extendit,it,Hectares cum delectamentum parcum tenuit in Prato di,it,In quo hiems hortus stat et magnum roseto,it,Quadratum metris de oliveta et adhuc,it,Quadratum metris silva regio,it,Internus superficies,es,includit pulchram magister villa est,it,In adjacent situ,it,annotatus,it,SQM in duo levels,it.

L’immobile è anche un capolavoro di bellezza, incorniciato da ampio e florido terreno di proprietà recintato che si estende per 1,2 ettari con un delizioso parco tenuto a prato di 5.000 mq, in cui sorge un giardino d’inverno e un ampio roseto, 4.900 mq di oliveto e ulteriori 2.100 mq di area boschiva.

La superficie interna, aequalis 650 mq, comprende la bella villa padronale di 420 mq e, in posizione adiacente, un annesso di 220 mq su due livelli, Primum usus est in horreum et iam subtiliter renovasse,it,Cum duo lounges,it,Tria cubilia et duos bathrooms,it,Duo terraciones,it,De terra area de pelagus domum, in introitu intrat viventem area cum lascivitis et triclinium,it,A culina cum lauandi locus,it,studium et ministerium,it,De prima pavimento secunda exedra ducit ad tres cubilia et duo bathrooms,it,In addition ut vestium,it,Per scandere adhuc accedere ad proprium turrim,it,et longius est,it, con due salotti, una cucina, tre camere e due bagni, oltre due terrazze. Al piano terra della dimora principale l’ingresso immette nella zona giorno con salone e sala da pranzo, una cucina con locale lavanderia, uno studio e un servizio. Al primo piano un secondo salotto conduce alle tre camere da letto e a due bagni, oltre al guardaroba. Salendo ulteriormente si accede alla caratteristica torre, con un ulteriore ampio locale.

Matt Lattanzi
De numero 418 – Anno X del 8/02/2023

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