Fino a domenica al Goldoni “l’Amerika” di Kafka

Amerika_ cast completo @Salvatore Pastore“Amerika” di Franz Kafka e Maurizio Scaparro inaugurano il 2015 del Teatro Goldoni, al ritmo di melodie yiddish e del jazz nero di Scott Joplin, con la traduzione e l’adattamento di Fausto Malcovati, per narrare la storia dell’emigrante Karl Rossmann, dopo la prima fortunata edizione del 2000. Un racconto in musica contro tutte le discriminazioni, i razzismi, le violenze e gli autoritarismi.

“Quando il sedicenne Karl Rossmann, mandato in America dai suoi poveri genitori perché una cameriera l’aveva sedotto e aveva avuto un figlio da lui, entrò con la nave a velocità ridotta nel porto di New York, vide la Statua della Libertà, che già stava contemplando da tempo, come immersa in una luce d’un tratto più intensa. Il braccio con la spada sembrava essersi appena alzato, e attorno alla sua figura spiravano liberi i venti”.

Così ha inizio il romanzo incompiuto “Amerika” di Franz Kafka, scritto cento anni fa, tra il 1911 e il 1914, e pubblicato postumo nel 1927.

Karl Rossmann, giovane ebreo europeo, viene inviato in America come un pacco postale per sfuggire ad uno scandalo che lo vede coinvolto con una domestica; deve raggiungere lo zio Jacob, un autentico “zio d’America”, affinché gli trovi un lavoro e una sistemazione.

Lo spettacolo, diretto da Maurizio Scaparro – che già nel 2000 aveva avuto una prima fortunata edizione con Max Malatesta e poi il film tre anni dopo -, racconta, attraverso vari quadri, la storia di un ragazzo boemo che va in America, incontra un fuochista tedesco, fa un pezzo di strada con un disoccupato irlandese e uno francese, ha come compagno di lavoro un ragazzo italiano.

Il protagonista è Giovanni Anzaldo, Premio UBU per “Roman e il suo cucciolo” di Alessandro Gassmann e nel cast dell’ultimo film di Paolo Virzì, “Il capitale umano”. Al suo fianco, tra gli altri, Ugo Maria Morosi e Carla Ferraro.

“Riprendo Amerika a distanza di 14 anni - ha spiegato il regista romano – è uno dei libri più straordinari dello scrittore praghese, descrive nei dettagli fisici, ma soprattutto psicologici, i sogni di tanti emigranti europei che tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 lasciarono il proprio Paese attratti dalla speranza di un mondo nuovo, ricco di opportunità e di imprevedibile felicità”.

Nell’adattamento di Fausto Malcovati, Scaparro ripercorre così le tribolazioni dell’emigrante Rossmann, del suo viaggio nel Nuovo Mondo, della sua vita errante in cerca di un benessere che sembra sempre a portata di mano, ma che rimane inafferrabile.

“Importante nella costruzione dello spettacolo è la colonna sonora”, ha aggiunto Scaparro, “piano, batteria e clarinetto suonano melodie yiddish e il jazz nero di Scott Joplin, come se la musica fosse un rifugio, l’alternativa ai tempi che viviamo, che hanno i loro prodromi proprio nell’Amerika di Kafka”.

L’America, nella visione fantastica, ma sorprendentemente profetica dello scrittore praghese, non ha necessariamente a che fare con l’America reale, tuttavia ne rivela tanto i suoi mali e le sue incoerenze, quanto la sua travolgente vitalità.

“Kafka non andò mai Oltreoceano – evidenzia il regista, “ma dalla cose che scrive doveva averne un’idea vicinissima alla realtà. Ho pensato che fosse il momento di riproporre lo spettacolo per l’attualità dei temi trattati, vedendo ogni giorno enormi flussi umani che cercano un futuro in Europa. Dobbiamo riflettere bene sulle nostre origini e contraddizioni”.

Amerika è stato presentato con grande successo l’estate scorsa al Napoli Teatro Festival Italia, anche in occasione del semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea, proprio per richiamare l’attenzione sull’emarginazione, la diversità e la condizione dell’emigrante, contro tutte le discriminazioni, i razzismi, le violenze e gli autoritarismi.

Mattia Lattanzi

Dal numero 48 – Anno II del 21/01/2015

AMERIKA di Franz Kafka
traduzione e adattamento di Fausto Malcovati;

con Giovanni Anzaldo, Ugo Maria Morosi, Carla Ferraro, Giovanni Serratore, Fulvio Barigelli e Matteo Mauriello;
musiche ispirate alla cultura yiddish della vecchia Europa e al jazz nero di Scott Joplin
adattate da Alessandro Panattieri
eseguite dal vivo da:
Alessandro Panattieri, piano
Andy Bartolucci, batteria
Simone Salza, clarinetto

scene Emanuele Luzzati
riprese di Francesco Bottai
costumi Lorenzo Cutuli
movimenti coreografici Carla Ferraro.

Regia di Maurizio Scaparro
regista assistente Ferdinando Ceriani
organizzazione generale Melina Balsamo

Biglietti
INTERI
Platea € 15,00 ● Posto palco € 12,00
Ridotti (escluso domenica)
OVER 60
Platea € 12,00 ● Posto palco € 10,00
UNDER 26
Platea € 12,00 ● Posto palco € 10,00
SOCI UNICOOP FIRENZE
Platea € 12,00 ● Posto palco € 10,00
BIGLIETTERIA: Teatro della Pergola, via della Pergola 18, 055/0763333  biglietteria@teatrodellapergola.com
Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.
Online su www.teatrodellapergola.com
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